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La vostra media e le parole della mia prof

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11 Anni 10 Mesi fa #249566 da Poison
Cosa vuol dire, che fare la tesi in un determinato reparto, dare l'anima al professore di turno è più importante di avere il massimo dei voti ?


Per come la vedo io, il test di ingresso in specialità dovrebbe basarsi sulla risoluzione di casi clinici (alla francese) per intendersi, su scala nazionale, non dovrebbe contare nullà nè media durante il corso di laurea nè attinenza di tesi, visto che viene fatta una prova apposta per valutare la preparazione di ognuno.

Comunque media alta o no, 110 e Lode o no, in linea di massima, magari accettando di spostarsi e facendo qualche sacrificio, ognuno riesce a seguire la sua strada e a realizzarsi (o almeno spero :D )

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11 Anni 10 Mesi fa #249585 da zebas
già che ci sono, com'è la situazione per le chirurgiche? io vorrei fare neurochirurgia ma ottengo pareri discordanti. C'è chi mi dice basta una media bassa perchè le chirurgiche oggi nessuno vuol farle e chi come sopra mi dice che serve la media del 29 (??!!siamo pazzi??).
Cmq davvero rimango sbalordita di fronte a certi voti. Ripeto, da me una media del 29/30 sarebbe possibile solo se fai medicina in 10 anni. Sono di padova, magari tengono voti più bassi rispetto le altre uni, ma non sapendo non mi pronuncio. Io sono giusta con gli anni, e ho una media un po' più alta del 28, ma come ovviamente molti ben sapete puoi aver studiato anche come una macchina tutto il libro ma dal 28 in su il voto si gioca sul fattore culo.

La fortuna aiuta una mente preparata. "Pasteur"

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11 Anni 10 Mesi fa #249624 da Tucano
Ho letto tutta la discussione con molto interesse.
E' scoraggiante leggere determinate cose. La lotta al voto, la cricca di 110 che possono osare pensare alle specialistiche.
E' scoraggiante non perchè temo che non arriverò a quei voti, ma è scoraggiante perchè mi da uno spaccato su quel che poi è veramente la facoltà.
Ho sempre pensato che questo tipo di atteggiamenti andrebbe estirpato, e l'unico modo per far si che succeda sarebbe avere professori competenti in grado di capire e premiare in modo più equo.
Ovviamente parlo senza aver vissuto nè visto la situazione coi miei occhi ma mi sembra di vedere già tanti e tante che studiano a memoria e serratamente solo per il voto e che poi, una volta passato l'esame, puff! tutta la preparazione sparisce come se non ci fosse mai stata.
quando penso a questi soggetti penso sempre ad un episodio avvenuto al liceo: una ragazza (quella con la medi apiù alta della classe n.b.) era una di quelle che imparavano tutto a memoria riuscendo così a strappare bei voti avendo poi realmente in mano zero. Ebbene questa ragazza mentre ripeteva la spiegazione del canto della Divina Commedia dove Dante parla di Carlo Martello d'Angio, diceva a trottola che quest'ultimo era nato nel 1720, e lo diceva, lo diceva senza rendersi conto della castroneria che le usciva dalla bocca. Quando glielo fecimo notare disse "ah, avevo letto male".
Ecco, non mi immagino quanto possa essere deleterio un comportamento così per uno studente di medicina, e spero vivamente che episodi del genere non ci siano e che comunque ci sia un po' più uso del cervello, anche se temo non sia affatto così.

Discorsi o idee intelligenti si possono esporre soltanto a una società intelligente;
nella comune invece riescono odiosi poiché per piacere a questa è assolutamente necessario essere superficiali e di cervello limitato. (A. Schopenhauer)

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11 Anni 10 Mesi fa #249638 da

Ho letto tutta la discussione con molto interesse.
E' scoraggiante leggere determinate cose. La lotta al voto, la cricca di 110 che possono osare pensare alle specialistiche.
E' scoraggiante non perchè temo che non arriverò a quei voti, ma è scoraggiante perchè mi da uno spaccato su quel che poi è veramente la facoltà.
Ho sempre pensato che questo tipo di atteggiamenti andrebbe estirpato, e l'unico modo per far si che succeda sarebbe avere professori competenti in grado di capire e premiare in modo più equo.
Ovviamente parlo senza aver vissuto nè visto la situazione coi miei occhi ma mi sembra di vedere già tanti e tante che studiano a memoria e serratamente solo per il voto e che poi, una volta passato l'esame, puff! tutta la preparazione sparisce come se non ci fosse mai stata.
quando penso a questi soggetti penso sempre ad un episodio avvenuto al liceo: una ragazza (quella con la medi apiù alta della classe n.b.) era una di quelle che imparavano tutto a memoria riuscendo così a strappare bei voti avendo poi realmente in mano zero. Ebbene questa ragazza mentre ripeteva la spiegazione del canto della Divina Commedia dove Dante parla di Carlo Martello d'Angio, diceva a trottola che quest'ultimo era nato nel 1720, e lo diceva, lo diceva senza rendersi conto della castroneria che le usciva dalla bocca. Quando glielo fecimo notare disse "ah, avevo letto male".
Ecco, non mi immagino quanto possa essere deleterio un comportamento così per uno studente di medicina, e spero vivamente che episodi del genere non ci siano e che comunque ci sia un po' più uso del cervello, anche se temo non sia affatto così.


rido per non piangere! :sarcastic: mi (e ci) auguro vivamente che certi metodi di studio non reggano oltre il liceo..

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11 Anni 10 Mesi fa - 11 Anni 10 Mesi fa #249797 da Mafalda

avere una media alta AIUTA l'ingresso in specialistica, ma avere una media bassa NON LO PRECLUDE.

Sì? Vorrei sapere dove e in quale specialità, però, perché a Milano in pediatria, ginecologia, cardiologia, dermatologia se non hai 110 e lode non entri (a meno di non essere un predestinato per meriti di nascita o di letto, si intende).

Purtroppo ormai si è generato questo meccanismo malato della media alta ad ogni costo che produce una percentuale di laureati in medicina con 110 e lode altissima...magari a costo di qualche anno in più.

Esatto. Sarebbe sufficiente che venisse valutato anche il rispetto dei tempi per ridimensionare un po' la cosa.

E meglio ancora sarebbe rivendicare un po' di dignità professionale e lavorare dopo laurea e abilitazione, e magari pretendere che venissero valutate anche le attività professionali svolte (come sarebbe logico). Magari questo farebbe sì che non vi pieghereste a 90° facendovi considerare degli studenti quando siete ormai laureati e professionisti iscritti all'albo. E magari questo implicherebbe che non accettereste di sbrigare la burocrazia anziché imparare a curare la gente. E magari il sillogismo si chiuderebbe con dei medici che escono dalla scuola di specialità senza il terrore del contenzioso medico-legale, perché sanno affrontare i problemi, avendoli già affrontati in prima persona.
Ma che ve lo dico a fare, son perle gettate ai porci. Voi non fate fronte comune, combattete l'uno contro l'altro, e quindi avete quel che vi meritate.

Il mio consiglio è SBRIGATI piuttosto a finire e se proprio devi rifiutare un voto, fallo solo se credi di non aver studiato abbastanza e di poter fare di più. In bocca al lupo!

Se non cambiano le cose, è un invito al suidicio.


Il mio "non lo preclude" era inteso come un "prima o poi entri". Ovvio che non si entra subito e magari non nella specialistica prescelta. Per quanto riguarda l'invito al suicidio...certo che è un suicidio se per sbrigarsi si ha la media del 18. Io credo che avere la media del 28 sia fattibile anche senza stare anni e anni sui libri. Il mio era un invito a non rifiutare voti come 26, 27,28 o addirittura (visto coi miei occhi) 29! D'altronde io ritengo che per valutazioni di molto più basse (presupponendo una giustizia di giudizio da parte dei professori, anche se so bene che non sempre è così) non si è preparati. Un 20 ad un esame significa che si sa poco o nulla. Sono ben pochi i casi di gente preparata con i voti bassi. Il mio era un invito a non preoccuparsi OSSESSIVAMENTE dei votoni che la media è, appunto, una media. Un esame va male, ma magari un altro va molto bene. Questo intendevo con "sbrigarsi", di certo non preparare superficialmente gli esami e tenersi una marea di 18. Anche perché, con tutto rispetto, forse in quel caso si è sbagliato facoltà. Credo sia molto importante, oltre alla media, imparare a frequentare i reparti senza fare tappezzeria. Ecco cosa intendevo.

Ah, ovviamente sono d'accordissimo con te sulla necessità di dover valutare le attività svolte, pre e post laurea, per l'ammissione in specialità.
Ultima Modifica 11 Anni 10 Mesi fa da .

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11 Anni 10 Mesi fa #249832 da DrHP

Un 20 ad un esame significa che si sa poco o nulla.

Non passare un esame significa che si sa poco o nulla, o che si ha avuto un discreto colpo di sfortuna.
20 significa che ne sai abbastanza da passare.
La mia personale esperienza poi dice che un esame è di fatto un bit: sei abbastanza preparato da passare oppure no. Il voto che prendi è determinato da una miriade di fattori e la preparazione è solo uno di questi.

Sarebbe poi molto bello che -magari a sorpresa- i voti fossero sottoposti a revisione. Vorrei vedere quante cretinette 30 e lode confermerebbero il 30 e lode a 18 mesi di distanza, sono invece convinto che i voti medio-bassi sarebbero perfettamente confermati.

Un esame va male, ma magari un altro va molto bene. Questo intendevo con "sbrigarsi", di certo non preparare superficialmente gli esami e tenersi una marea di 18.

Certamente, il problema però è che basta qualche 24-26 e un paio di 20 e la media finale non supererà il 26, il che non sarebbe un problema se il voto di laurea non fosse così penalizzante per le (vergognose e pseudosovietiche) modalità di conseguimento attuale della specialistica.
Inoltre, come già detto, sono contrario a questa forma mentis perché è quella grazie alla quale poi accettate di fare le studentesse anche da laureate iscritte all'albo.
Purtroppo come me la pensano in pochi (i pochi che lavorano, mi conforta vedere).

Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999

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