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Legge 133/08: Futuro dell\'Università Italiana
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- domperidone
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Andare a cercare di bonificare punto per punto l\'attuale situazione universitaria italiana sarebbe come cercare di salvare un arto gangrenoso. Siamo d\'accordo che si tratta di un taglio indiscriminato, probabilmente attuato semplicemente per recuperare un mucchio di soldi nelle casse dello stato...il punto è che1)nessuno si è mai curato di risolvere i problemi in passato, dx o snx che sia,e non lo faranno in futuro...si può solo sperare che \"di rimbalzo\" si tragga un vantaggio da quanto accade. Di conseguenza:2)secondo me quello che verrà DOPO questo taglio brutale (l\'investimento di privati) trasformerà radicalmente la realtà universitaria (in meglio). Questa non è una presa per il culo...L\'alternativa è il fallimento e NON esistono baroni senza università. NON esistono baroni nel momento in cui si risponde a finanziatori e manager che chiedono produttività e risultati e non si gode di fondi statali prestabiliti.In 2 parole quindi: a prescindere dai reali scopi della legge, l\'università ne può solo guadagnare, anche se non a breve termine.a) nessuno ha tagliato gli sprechi; tagliare sprechi vuol dire tagliare i fondi dei corsi di laurea con meno studenti, dei ricercatori che pubblicano di meno, ecc. ecc. La 133 non fa nulla del genere, taglia e basta.Capirai la differenza tra potare i rami secchi di un albero, o abbatterlo con un accetta.b) non si propone nessun modello alternativo. Dire: \"le università possono diventare fondazioni private\" non è una proposta, è una presa per il culo. Berlusconi ha davanti a se 4 anni e mezzo di legislatura con la maggioranza più stabile della storia della Repubblica Italiana; può permettersi di rivoltare come un calzino l\'università, anche in senso liberista (favorendo i privati).Invece ha messo (come capita ormai quasi sempre) all\'Istruzione un personaggio di poca levatura, semplice esecutore dei tagli richiesti da Tremonti. La 133 NON è una riforma, è questo il problema.c) le baronie, come si è detto fino alla nausea, non sono minimamente intaccate dalla 133.Poi si può discutere in maniera costruttiva di pubblico e privato, modello americano, francese, tedesco, olandese o indiano, socialdemocrazia o liberismo... ma non si può investire di un significato politico o di una visione lungimirante il totale disprezzo che questo governo e in genere l\'estabilishment italiano (a sinistra a parole sono diversi, nei fatti si distaccano poco) ha nei confronti di quella componente fondamentale dell\'economia e della società di un paese industrializzato che è lo sviluppo e la trasmissione della conoscenza.Che succede quando finalmente qlc taglia sprechi e soldi che alimentavano solo e unicamente le baronie? e propone modelli alternativi (privati) che ottimizzino le risorse e che quindi in un futuro possano migliorare i servizi?
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Ovviamente ti sposi uno ricco, come ha proposto Silvio, già in altra occasione!e ora ditemi come le pago le tasse universitarie visto che aumenteranno senza controllo...vorrei saperlo!
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Peccato che con l\'università privata non c\'è più controllo sulle tasse universitarie, che andranno alle stelle, e non tutti si possono permettere 10.000€ di tasse.Dovresti notare inoltre come nessun privato investirà mai in corsi di laura come lettere o filosofia, o qualunque corso che non abbia un immediato rientro economico.Inoltre l\'investimento dei privati comporta un controllo e indirizzamento dello ricerca e della didattica, che da sempre è il peggio che possa capitare.Infine, se credi che nel privato non esistano baronie... beh, ti sbagli e di grosso.Le lobby imperano nel privato, esattamente quanto nel pubblico, magari invece di massoni ci saranno i ciellini ( o viceversa ): il risultato è il medesimo.1)nessuno si è mai curato di risolvere i problemi in passato, dx o snx che sia,e non lo faranno in futuro...si può solo sperare che \"di rimbalzo\" si tragga un vantaggio da quanto accade. Di conseguenza:2)secondo me quello che verrà DOPO questo taglio brutale (l\'investimento di privati) trasformerà radicalmente la realtà universitaria (in meglio). Questa non è una presa per il culo...L\'alternativa è il fallimento e NON esistono baroni senza università. NON esistono baroni nel momento in cui si risponde a finanziatori e manager che chiedono produttività e risultati e non si gode di fondi statali prestabiliti.In 2 parole quindi: a prescindere dai reali scopi della legge, l\'università ne può solo guadagnare, anche se non a breve termine.
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Come direbbe il buon Travaglio: \"Ci pisciano addosso e ci dicono che piove!\"Nessuna frase potrebbe essere tanto esaustiva ed eloquente nella sua ermeticità.......stanno facendo a piccoli pezzi la democrazia e ci stanno pisciando sopra poco a poco...
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