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Legge 133/08: Futuro dell\'Università Italiana
In realtà è il contrario: più uno paga e più pretende servizi e, in genere, gli vengono erogati. Non sei più un utente, sei un cliente: cambia il rapporto.paga una retta stratosferica per avere meno servizi di quanti ce ne sono adesso
Nel mio corso (Milano) un 30%.vabbè cmq già adesso il 90% dei fm sono figli d\'arte...almeno a bari...
L\'ovvia alternativa è lavorare per pagarsi gli studi. E\' possibile, eh.Bisogna affrontare l\'idea che la società sta cambiando. Un tempo la laurea (ma anche il solo diploma) garantiva un certo benessere, oggi non è più così e il maggior benessere lo ottieni iniziando a lavorare prima possibile. L\'allungamento della vita attiva e di lavoro, poi, apre scenari diversi: si è passati da una società in cui si lavorava per 30-35 anni a una societa in cui si lavora per 40-45 anni: questo implica anche la possibilità, a un certo punto, di cambiare la propria strada professionale.magari un giorno faranno in modo che i bambini ancora prima di nascere decidono cosa vogliono fare da grandi e quindi in quale famiglia è piu opportuno nascere..
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
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- lusyalondra
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beh il problema è che si pagerà di più per sopperire ai fondi che via via mancheranno, quindi non pagherai di più per ottenere di più, ma pagherai di più per ottenere le stesse cose che hai ora.In realtà è il contrario: più uno paga e più pretende servizi e, in genere, gli vengono erogati. Non sei più un utente, sei un cliente: cambia il rapporto.
La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci (Isaac Asimov)
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E\' un discorso che ha senso, ma attento alle semplificazioni.La gente non paga per avere \"servizi migliori\", ma per avere i servizi che vuole. E\' un problema molto complesso... proviamo a esaminarlo nello specifico.Per amor di discussione, tralasciamo il diritto allo studio (e dunque l\'accesso per tutta la popolazione all\'istruzione secondaria). Perchè una persona pagherebbe di più per un\'università?a) per avere una migliore formazioneb) per avere un titolo più prestigiosoc) per avere un titolo più facilmenteNaturalmente l\'ipotesi c viene eliminata se si abolisce il valore legale del titolo di studio, e quindi ai fini lavorativi conta solo aver fatto un\'università più o meno buona. Questa però sarebbe una completa rivoluzione del sistema dell\'insegnamento e non è certo dietro l\'angolo.Nella pratica, dunque, un\'università in un sistema di libero mercato ha sì un incentivo ad essere selettiva (più prestigio, vedi punto b) ma non troppo (scoraggerebbe i clienti).Per quanto riguarda il punto a, ti renderai conto che è un concetto arbitrario... quello che è migliore per uno studente di medicina e per i suoi genitori (ad esempio, frequentazione assidua di reparti d\'eccellenza) potrebbe inficiare una buona preparazione teorica vecchio stile.Sono dunque più favorevole a incentivare il miglioramento della qualità degli atenei con un sistema di valutazione indipendente (da cui dipenda l\'erogazione di fondi) che non con un regime di libera concorrenza, che può avere effetti positivi ma presenta maggiori rischi.io penso che pagare di più significhi più qualità come succede nelle università private adesso..è un discorso di libero mercato:la gente se paga di più va dove i servizi sono migliori quindi per forza le università devono migliorare altrim rimangono senza fondi...
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Ovviamente dipende dal livello di partenza e dalla disponibilità dei servizi.Un buon esempio è la disponibilità di alloggi. In USA le università sono care ma pressoché tutte prevedono l\'alloggio degli studenti nel campus.Qui da noi di tasse universitarie paghi poco, ma se ci aggiungi i 3-500 euro al mese che costa un posto letto in camera doppia...La gente non paga per avere \"servizi migliori\", ma per avere i servizi che vuole.
= posti di lavoro e tangenti in più per gli amichetti di partito, il tutto a carico dello Stato.Il concetto è buono, ma non è applicabile in questo paese.Sono dunque più favorevole a incentivare il miglioramento della qualità degli atenei con un sistema di valutazione indipendente (da cui dipenda l\'erogazione di fondi) che non con un regime di libera concorrenza, che può avere effetti positivi ma presenta maggiori rischi.
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