Legge 133/08: Futuro dell\'Università Italiana

DrHP ha scritto:

Un buon esempio è la disponibilità di alloggi. In USA le università sono care ma pressoché tutte prevedono l\'alloggio degli studenti nel campus.Qui da noi di tasse universitarie paghi poco, ma se ci aggiungi i 3-500 euro al mese che costa un posto letto in camera doppia...

Questo è vero... naturalmente in Italia dipende dal fatto di scegliere o meno se andare fuori sede, vivere o meno in una città con un ateneo o la facoltà che ci interessa, e poi da città a città (a Trieste con un po\' di culo la stanza doppia la trovi a 120 euro).Però per le fasce di reddito più basse sono disponibili alloggi molto economici (casa dello studente).

Sono dunque più favorevole a incentivare il miglioramento della qualità degli atenei con un sistema di valutazione indipendente (da cui dipenda l\'erogazione di fondi) che non con un regime di libera concorrenza, che può avere effetti positivi ma presenta maggiori rischi.

= posti di lavoro e tangenti in più per gli amichetti di partito, il tutto a carico dello Stato.Il concetto è buono, ma non è applicabile in questo paese.

D\'accordo, ma questo vale anche per chi teorizza una maggiore partecipazione dell\'impresa: in altri paesi può funzionare, in Italia molto meno.E comunque non ho parlato di sistema di valutazione statale, ma indipendente, potrebbe essere ad esempio un\'agenzia con sede in un altro paese europeo o negli USA (come la Joint Commission per gli ospedali).

Porto l\'esempio dell\'UnimiSpende il 90% dei fondi per gli stipendi del personale, il restante 10% per tutto: ricerca, strutture, servizi per gli studente ecc eccI tagli saranno dell\'11%: questo vuol dire che si potranno pagare ovviamente i professori, ma che se si rompe anche solo una porta, così deve rimanere. Questo 10% lo dobbiamo mettere noi: ma non è previsto un miglioramento, anzi. Meno servizi ad un prezzo decisamente più elevato. Questo è il programma che mi hanno presentato portando dati e numeri grazie ai bilanci che sono pubblici sul sito della statale. Ora: siamo assolutamente sicuri che in Italia siano proprio le Università a mangiare a sbafo?

Giorgino ha scritto:

Porto l\'esempio dell\'UnimiSpende il 90% dei fondi per gli stipendi del personale, il restante 10% per tutto: ricerca, strutture, servizi per gli studente ecc eccI tagli saranno dell\'11%: questo vuol dire che si potranno pagare ovviamente i professori, ma che se si rompe anche solo una porta, così deve rimanere. Questo 10% lo dobbiamo mettere noi: ma non è previsto un miglioramento, anzi. Meno servizi ad un prezzo decisamente più elevato. Questo è il programma che mi hanno presentato portando dati e numeri grazie ai bilanci che sono pubblici sul sito della statale. Ora: siamo assolutamente sicuri che in Italia siano proprio le Università a mangiare a sbafo?

Quoto, anche all\'assemblea dell\'univesità di Trieste sono state dette più o meno le stesse cose dal rettore

Spende il 90% dei fondi per gli stipendi del personale, il restante 10% per tutto: ricerca, strutture, servizi per gli studente ecc eccI tagli saranno dell\'11%: questo vuol dire che si potranno pagare ovviamente i professori, ma che se si rompe anche solo una porta, così deve rimanere.

O che, in alternativa, deve ridurre le spese per il personale.

Siccome non si può licenziare in tronco una persona (peraltro le statistiche europee ci dicono che siamo mooooooolto indietro rispetto alla media) non è un\'alternativa, al max si possono mettere criteri più seri per le assunzioni, ma non puoi licenziare un professore ordinario così

Oggi è stato approvato il nuovo decreto che prevede che i fondi verranno tagliati solo a alcune uni (5 per l\'esattezza) quelle che hanno costi elevati per più di 9 punti, detto in parole povere tra le uni più costose c\'è napoli orientale, pisa, e poi non ricordo adesso cerco la legge perchè il tg era incomprensibile