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14 Anni 7 Mesi fa #191348 da stonice

La pallina da ping pong è uno degli oggetti per cui questa approssimazione va a farsi benedire! Non che non valga il principio Galileiano, solo che essendo sostanzialmente aria con un involucro di plastica, (praticamente un sfera di aria "verniciata" volendo approssimarla al test) la sua velocità limite è molto molto bassa quindi, nonostante l'identità di forma, il suo moto si mantiene identico a quello della sfera d'acciaio solo per altezze molto ridotte.

Ancora peggio è, ad esempio per un bel palloncino sferico, in cui l'involucro è molto sottile. Insomma per oggetti sferici ma dalla densità limite la velocità terminale è molto molto piccola.
L'altezza per cui puoi ignorare la velocità limite è strettamente dipendente dal tipo di oggetto che stai lanciando.

Per quanto riguarda Galileo: probabilmente quella della torre di Pisa è soltanto una leggenda nata per dar colore al personaggio, in realtà i suoi esperimenti vennero fatti su piani inclinati, quindi con velocità e distanze ben più brevi! :)


bhe... ecco, siccome siamo comunque in campo matematico, dubito che approssimazione = 0

questo vorrebbe dire che un qualsiasi oggetto lasciato cadere da una certa altezza, per un tempo determinato, avrebbe la stessa accellerazione dello stesso corpo lasciato cadere nel vuoto... cioè la resistenza dell'aria arriva "tutta a na volta".  ???????????

DrHB visto che hai tenuto a sottolineare il fatto che Galileo mi avesse smentito ben 500 anni fa, almeno postami qualcosa... giusto per rincarare la dose.

piccolo quesito:
SE APPOGGIO UNA MOSCA SU UN TRANSATLANTICO, QUESTO SI ABBASSERA' ?





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14 Anni 7 Mesi fa #191350 da bangeli
No no calma, non la stessa velocità che avrebbe nel vuoto, semplicemente prima di raggiungere la velocità limite i due oggetti di identica forma e coefficiente aereodinamico sono rallentati dall'aria esattamente allo stesso modo, per cui hanno la stessa velocità l'uno rispetto all'altro. Una volta raggiunta la velocità limite invece i due comportamenti divergono.
Ovviamente nel vuoto entrambi gli oggetti sarebbero più veloci che nell'aria, ma ugualmente veloci l'uno rispetto all'altro, questa volta senza problemi di velocità limite

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14 Anni 7 Mesi fa #191353 da DrHP

DrHB visto che hai tenuto a sottolineare il fatto che Galileo mi avesse smentito ben 500 anni fa, almeno postami qualcosa... giusto per rincarare la dose.

Galileo ti ha smentito.
Il resto della discussione rifletta una differenza ti cultura e di approccio tra me e Bangeli, che ha eccellentemente spiegato uno dei motivi per cui quel quiz è contestabile.
Io personalmente sono un pragmatico e, come ha scritto Bangeli, due oggetti di forma sferica ed identiche dimensioni lasciati cadere da altezze ragionevoli accelereranno nello stesso modo e impatteranno al suolo nello stesso momento con identica velocità, tuttavia poi subentra ciò che avviene al momento dell'impatto: come già dicevo, se il terreno è elastico non resta alcun segno, se è più duro del piombo (non ci vuole molto) a deformarsi è la sfera e non il terreno eccetera.

Bangeli, che è più scientifico di me, ha trovato un'altra imprecisione, più profonda e concettuale, nel quesito. Il fatto che le condizioni che giustificano la sua risposta siano piuttosto rare e fuori dall'esperienza comune non sminuisce l'inesattezza e la contestabilità del quesito stesso, nè la rigorosa eleganza scientifica della sua obiezione (che ho ammirato).

Qui entra in gioco il concetto per cui le teorie scientifiche sono strumenti per interpretare la realtà e come tali, devono essere accurate quanto basta per lo scopo per cui sono pensate. Ad esempio, l'uomo ha iniziato a spedire razzi nello spazio e ha inviato sonde per tutto il sistema solare usando le equazioni di Newton, anche se quelle di Einstein, ben più precise scientificamente, erano già note e disponibili: semplicemente la fisica newtoniana forniva un modello della realtà sufficientemente accurato per lo scopo che ci si prefiggeva. Puoi misurare un oggetto a spanne o col calibro, a seconda della precisione che ti serve; non mi serve sapere se la temperatura è 39,5° o 39,8° se tocco il bambino e scotta, mi basta sapere che ha febbre alta per prendere una decisione clinica, e così via. Per rispondere alla tua domanda: sì, se una mosca si posa su un transatlantico questo si abbasserà, ma non misurabilmente, quindi è come se non si abbassasse.

Bangeli però tocca un punto fondamentale, che è questo:

paradossalmente chi ha una preparazione più profonda rischia di trovarsi maggiormente in difficoltà!

Cosa che, come ripeto, mi è successa diverse volte in facoltà (la prima volta durante l'esame di istologia quando in una domanda c'era la costante di sedimentazione specifica di una subunità ribosomiale procariotica, e io ho risposto che non si trovano ribosomi simili nel corpo umano; quando ho fatto notare la cosa mi hanno risposto "lei ha studiato troppo".

Ci troviamo cioè di fronte al problema, fin troppo spesso considerato, della mancanza di rigore scientifico dei quesiti, il che getta ombre sulla competenza di chi li stila e mi porta a fare considerazioni sul target di mediocrità a cui i quesiti sono mirati.
In altre parole, se sia un becero manovale (io) che uno con una solida preparazione in fisica teorica (bangeli) trovano contestabile (per diverse ragioni, oltrettutto) un quesito, forse effettivamente quel quesito tanto valido e tanto selezionante non è, se non, per l'appunto, nel selezionare il furbacchione medio che "dà la risposta che la commissione vuole sentirsi dare" piuttosto che quella scientificamente e/o pragmaticamente corretta. Anche in facoltà, agli esami è tutto un "dire quello che il professore vuol sentirsi dire" piuttosto che dire quello che è corretto. Esempio, capitato a un collega:
-mi parli dei tumori del colon
-...sono più frequenti nel tratto discendente...
-AAAAH, NO! GUARDI, IO VEDO UN SACCO DI TUMORI DEL TRATTO ASCENDENTE E TRASVERSO
-Prof guardi, non voglio sminuire la sua casistica, ma tutti i testi e tutti gli articoli sono concordi, se la sua casistica li smentisce, la pubblichi e vediamo cosa ne viene fuori.

Oppure ancora, capitata a me personalmente:
-mi parli delle convulsioni febbrili
-è una condizione del bambino da 6 mesi a 5 anni che...
-AAAAAAH, NO! PERCHE' UN BAMBINO CONVULSIVI CI VOGLIONO ALMENO DUE ANNI
-Ma prof, a parte che tutti i testi riportano questa definizione, in un anno di PS ho visto convulsivare qualche decina di bambini sotto i 2 anni.
-Impossibile, mi faccia vedere il testo... ok ha ragione lei, ma io non ne ho mai visti

Capisci cosa intendo? Essere scientifici, rigorosi, preparati, non paga mai quanto essere paraculi e furbastri e imparare a memoria le rispostine richieste: addirittura l'esame di stato all'abilitazione della professione è un esame in cui si conoscono in anticipo (fornite dal ministero) le domande E LE RISPOSTE. Dimmi tu quale selezione può fare un esame del genere.

Perdona lo sfogo e la prolissità.

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Galaxy Quest, 1999

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14 Anni 7 Mesi fa #191354 da
@cyanide

è la d...hai ragione

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14 Anni 7 Mesi fa - 14 Anni 7 Mesi fa #191356 da Cyanide

Bangeli però tocca un punto fondamentale, che è questo:

paradossalmente chi ha una preparazione più profonda rischia di trovarsi maggiormente in difficoltà!

Cosa che, come ripeto, mi è successa diverse volte in facoltà (la prima volta durante l'esame di istologia quando in una domanda c'era la costante di sedimentazione specifica di una subunità ribosomiale procariotica, e io ho risposto che non si trovano ribosomi simili nel corpo umano; quando ho fatto notare la cosa mi hanno risposto "lei ha studiato troppo".

Ci troviamo cioè di fronte al problema, fin troppo spesso considerato, della mancanza di rigore scientifico dei quesiti, il che getta ombre sulla competenza di chi li stila e mi porta a fare considerazioni sul target di mediocrità a cui i quesiti sono mirati.
In altre parole, se sia un becero manovale (io) che uno con una solida preparazione in fisica teorica (bangeli) trovano contestabile (per diverse ragioni, oltrettutto) un quesito, forse effettivamente quel quesito tanto valido e tanto selezionante non è, se non, per l'appunto, nel selezionare il furbacchione medio che "dà la risposta che la commissione vuole sentirsi dare" piuttosto che quella scientificamente e/o pragmaticamente corretta. Anche in facoltà, agli esami è tutto un "dire quello che il professore vuol sentirsi dire" piuttosto che dire quello che è corretto. Esempio, capitato a un collega:
-mi parli dei tumori del colon
-...sono più frequenti nel tratto discendente...
-AAAAH, NO! GUARDI, IO VEDO UN SACCO DI TUMORI DEL TRATTO ASCENDENTE E TRASVERSO
-Prof guardi, non voglio sminuire la sua casistica, ma tutti i testi e tutti gli articoli sono concordi, se la sua casistica li smentisce, la pubblichi e vediamo cosa ne viene fuori.

Oppure ancora, capitata a me personalmente:
-mi parli delle convulsioni febbrili
-è una condizione del bambino da 6 mesi a 5 anni che...
-AAAAAAH, NO! PERCHE' UN BAMBINO CONVULSIVI CI VOGLIONO ALMENO DUE ANNI
-Ma prof, a parte che tutti i testi riportano questa definizione, in un anno di PS ho visto convulsivare qualche decina di bambini sotto i 2 anni.
-Impossibile, mi faccia vedere il testo... ok ha ragione lei, ma io non ne ho mai visti

Capisci cosa intendo? Essere scientifici, rigorosi, preparati, non paga mai quanto essere paraculi e furbastri e imparare a memoria le rispostine richieste: addirittura l'esame di stato all'abilitazione della professione è un esame in cui si conoscono in anticipo (fornite dal ministero) le domande E LE RISPOSTE. Dimmi tu quale selezione può fare un esame del genere.

Perdona lo sfogo e la prolissità.


DrHP, quanto, ma quanto hai ragione a riguardo. E il tuo discorso lo stavo facendo precisamente ora. Mi trovo di fronte ad un esame A CROCETTE. Ora, a parte il fatto che ritengo che un esame a crocette sia un insulto abnorme all'intelligenza dello studente, è un metodo totalmente superficiale nella valutazione della preparazione del suddetto, vengono premiati quelli che hanno imparato a memoria una frasetta scema e inutile alla preparazione del medico, senza magari capirne il significato, di quelli che hanno studiato veramente e capito. Inoltre le crocette non danno possibilità di replica. Il professore vuole che tu sappia quello che dice lui. Se hai imparato a memoria le sue slides/il suo libro: sei a cavallo. Se invece usi il tuo cervello, rischi di porti troppe domande "ma cosa significa questa domanda", "ma cosa intende lui per...", di fare troppi ragionamenti e ritrovarti con un bel SBAGLIATO sulla tua risposta ragionata e ponderata e magari anche giusta ed infine passi per deficiente che non ha studiato un'acca perchè non hai avuto alcuna possibilità di spiegare quanto il tuo ragionamento fosse articolato e corretto.
Così mi vedo, proprio adesso, essendomi dopo molto studio messa a guardare le domande che ha posto negli appelli precedenti, costretta a studiare a memoria le risposte che lui vuole ricevere, pur essendo spesso e volentieri contestabili.
È questo il modo di giudicare la preparazione di uno studente? È questo il modo di prepararci ad essere medici? Non credo proprio, penso anzi che sia il modo peggiore. Ma è il più veloce: con un correttore ottico in 15 minuti o anche meno, risolvi la questione correggere gli scritti e poi te ne puoi andare a spasso beatamente. Tanto di orali manco ne fanno.

Questo discorso sul mio esame vale pari anche per le crocette dell'esame di ammissione, come già detto in precedenza.

Aggiungo: per altro le domande a crocetta si basano quasi sempre su cavilli deficienti che non sono utili a nessuno e questo è lo specchio di un abitudine sempre più frequente di valutare la preparazione in base al puro nozionismo, è più preparato quello che sa più nozioni, anche inutili, piuttosto che quello che sa utilizzare le informazioni e rielaborarle con il proprio cervello, magari sapendole pure applicare.

La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci (Isaac Asimov)
Ultima Modifica 14 Anni 7 Mesi fa da .

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14 Anni 7 Mesi fa #191358 da DanieleWa
Ciao, scusate se mi intrometto, riguardo al quiz delle palle che cascano io mio ricordo chiaramente il mio prof di fisica che a lezione diceva e ripeteva: " sò che può sembrare strano ma due oggetti DI UGUALE FORMA E DIMENSIONI quando cascano subiscono lo stesso attrito dell'aria dunque arrivano a terra allo stesso tempo, non importa la loro massa"...
spero anche che i nostri amiconi del ministero si accorgano al più presto dell'errore nel quesito dell'anemia falciforme perchè mi seccherebbe non poco perdere un punto così...

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