Bando 2013

DrHP ha scritto:

Io che pensavo di ottenere almeno 8 punti, se non 10, ho constatato come l'80esimo percentile risultasse essere... 92!
Ciò vuol dire che dal 91 in giù nessuno della mia scuola prenderà un caspita di punto bonus! :ohmy:

Premetto che sono contrario alla valutazione del voto di diploma. Se l'80° percentile risulta essere 92 vuol dire che ti sei diplomata in un "centelodificio", oppure che nella tua scuola siete tutti molto sopra la media.

Ormai i 100 fioccano... basta considerare la classe di mia sorella - l'esempio che ho più vicino -: in quarta liceo si scaricano vagonate di 9 e 10 che noialtri soli pochi anni fa non sognavamo neanche da drogati. Da questo punto di vista mi considero "vecchia" nonostante i pochi anni di divario: non riesco a concepire tali valutazioni, quando noi poveri illusi sputavamo sangue per un 7 e mezzo.
Adesso i genitori sono pronti ad assaltare il consiglio di classe se l'insegnante di ginnastica (o chi per lui) non mette l'8, perché il 6 o il 7 rischia di rovinare la media...

TheBipol ha scritto: Per quanto riguarda l'iscrizione...? chiarimenti sui procedimenti da seguire verranno pubblicati a date di inizio della stessa?

Eggià, tutto sarà chiarito nel bando! :lol:

L'ideale, per questioni di età e per costi da sostenere da parte dello stato per formare la persona, è di far fare un percorso unico a uno studente, non prendersi 18 lauree e andare a lavorare alla 18esima quando dopo 5 anni si andrà in pensione..

Un pensiero perfetto, per l'unione sovietica. Comincio a pensare che vi meritiate le bastonate sui denti che vi danno.
Pensa:
- non è detto che il medico che laurea a 25 anni continui a lavorare fino alla pensione. Magari a 45 anni molla tutto.
- andiamo verso un sistema in cui si andrà in pensione tra 70 e 75 anni. Diciamo che uno si laurea a 40 anni, sono 30-35 anni di lavoro. Paiono pochi?

Va' che i 30-40-50-60enni NON sono mica tutti come prof delle superiori, eh. C'è gente che sotto alla bicicletta ha un rapporto a 12 denti e pedala il doppio dei ventenni. Lo vedi bene nello sport: venti o trent'anni fa lo sportivo era sul viale del tramonto dopo i 25 anni, a 30 anni era finito. Oggi a 30 anni entra nel periodo migliore, e la carriera va avanti fino ai 40 anni. Nei lavori "normali è ancora peggio.
Ma se anche così non fosse, persino le branche più fisiche, come la chirurgia, stanno cambiando: grazie ai robot il chirurgo può lavorare seduto. Viene meno il vantaggio del chirurgo giovane, capace di resistere ore in piedi in sala. Non ti dico in medicina clinica, lavoro prettamente di testa, in cui se non ti viene l'Alzheimer puoi ancora dire la tua a 75 anni.

La giovinezza è un valore aggiunto c'è poco da fare, più giovane significa più energie, maggior prestanza fisica e mentale, più tempo per accrescere la propria personalità e fare esperienza una volta iniziato a lavorare.

L'unico valore aggiunto che ha la giovinezza oggi in campo medico ha a che fare con la consistenza di mammelle e glutei e alle velleità di un certo numero di primari over 60.

E certo,facciamo come in politica,il paese in mano agli ottantenni e i giovani che restano nullafacenti...

No, per favore, non facciamo come in politica.
E comunque qui non stiamo parlando di ottantenni, ma di ragazzi con 1-2-5 anni più dei neodiplomati. 25 anni, 30 al più.

Circa un anno fa incontro una mia amica e collega. Laureata a 26 anni, entrata subito in specializzazione, sposata durante la specialità. Appena finita la specialità mette al mondo un pargolo.
-Ciao, dove lavori adesso?
-Ah, non lavoro più, faccio la mamma.
35 anni. Una laurea e una specializzazione buttate, alla faccia del sovietico concetto dell' "impegno speso dallo Stato per formarla".

Oppure se vuoi ti faccio leggere le lamente via facebook delle mie colleghe, secondo anno di specialità: "non ce la faccio più a fare il medico".
Oppure ti racconto di quella che si è messa a piangere perché era di guardia alla befana, poverina.
Oppure ancora ti racconto della neo-collega, figlia d'arte, che mi dice "ma spegni il telefono, i pazienti ti devono trovare il meno possibile".
Tutta gente entrata al primo-secondo colpo sia in facoltà che in specialità e under 30.

Queste sono le maggiori energie, la maggior prestanza fisica e mentale? Il maggior tempo per accrescere la propria personalità e fare esperienza una volta iniziato a lavorare?
Ma per favore, mille volte meglio un 35-40enne motivato.

DrHP ha scritto: No, per favore, non facciamo come in politica.
E comunque qui non stiamo parlando di ottantenni, ma di ragazzi con 1-2-5 anni più dei neodiplomati. 25 anni, 30 al più.

Circa un anno fa incontro una mia amica e collega. Laureata a 26 anni, entrata subito in specializzazione, sposata durante la specialità. Appena finita la specialità mette al mondo un pargolo.
-Ciao, dove lavori adesso?
-Ah, non lavoro più, faccio la mamma.
35 anni. Una laurea e una specializzazione buttate, alla faccia del sovietico concetto dell' "impegno speso dallo Stato per formarla".

Oppure se vuoi ti faccio leggere le lamente via facebook delle mie colleghe, secondo anno di specialità: "non ce la faccio più a fare il medico".
Oppure ti racconto di quella che si è messa a piangere perché era di guardia alla befana, poverina.
Oppure ancora ti racconto della neo-collega, figlia d'arte, che mi dice "ma spegni il telefono, i pazienti ti devono trovare il meno possibile".
Tutta gente entrata al primo-secondo colpo sia in facoltà che in specialità e under 30.

Queste sono le maggiori energie, la maggior prestanza fisica e mentale? Il maggior tempo per accrescere la propria personalità e fare esperienza una volta iniziato a lavorare?
Ma per favore, mille volte meglio un 35-40enne motivato.

Sì ma stai citando esempi negativi di giovani,mica so tutti così.
e poi hai parlato di settantacinquenni prima,mica di venticinquenni.
Ultima cosa,sarebbe ingiustissimo un punteggio bonus per un'altra laurea,si chiuderebbero le porte a molti talenti,secondo me (anche a molti individui come quelli di cui parli,non lo nego eh)