medicina e Dio

AcidBurn ha scritto:

Chi è credente come fa a conciliare mestiere (di medico) e fede? In effetti me lo sono sempre chiesto... Solo che finora ho avuto a che fare (qui dove sto io, non nel sito) con persone che difendono a spada tratta le loro convizioni ma poi se gli fai una domanda del genere, salta, finta, crossa, stoppa, rovescia, scarta e dribbla, ma poi non ti risponde!:dry: Onde evitare ancora dei rave di polemiche, specifico che il tono non è x nulla polemico o provocatorio;)

ecco dov\'era sta domanda di cui avevo sentito parlare...non so se lo ha già detto qualcuno in questo topic perchè non ho letto gli altri posts:la scienza è il \'come\', la religione è il \'senso\'non è farina del mio sacco ma mi convince:)ora qualcuno(non mi riferisco specificatamente a chi ha posto la domanda) dirà che è un modo per non affrontare il problema..:)ah dimenticavo, accetto critiche

frase che avevo postato in altra discussione:\"A me non piace la definizione di \"ateo\" perché ad affibbiarmela sono coloro che credono in Dioe guardano il mondo esclusivamente dal loro punto di vista, dividendolo in quanti credono o non credono. In questa etichettatura c\'è tutta la prepotenza del loro schema mentale, che fa della loro fede la discriminante tra gli uomini.\" (Umberto Galimberti)

JD88 ha scritto:

frase che avevo postato in altra discussione:\"A me non piace la definizione di \"ateo\" perché ad affibbiarmela sono coloro che credono in Dioe guardano il mondo esclusivamente dal loro punto di vista, dividendolo in quanti credono o non credono. In questa etichettatura c\'è tutta la prepotenza del loro schema mentale, che fa della loro fede la discriminante tra gli uomini.\" (Umberto Galimberti)

una semplice frase a effetto, senza nè capo nè coda, o almeno dovrebbe dimostrare che quello che dice è vero, facendo un\'indagine linguistica su chi ha coniato il termine e in quale contesto, e dimostrando che il sostantivo esprima un giudizio discriminante invece di un semplice dato di fatto,ma dimenticavo, è Galimberti, ah ok, fate come se non avessi scritto nulla, confido che la vostra intelligenza sappia discernere tra i deficienti e i saggi...

E\' una cosa molto saggia se ci si pensa.Troppo spesso si vede la \"questione di Dio\" come qualcosa di fondamentale, con cui chiunque si debba confrontare. Sì, ma solo perchè siamo costretti dalla cultura in cui viviamo ad affrontare il problema!E\' giusto parlare di prepotenza, o di arroganza; io la vedo quando qualcuno dice \"L\'uomo ha sempre avuto bisogno di trovare un senso, ha sempre cercato Dio anche prima del cristianesimo\".Questo non è vero. Con il termine di \"religione\" raggruppiamo un sacco di fenomeni diversi: il credo animista che tenta di spiegare i fenomeni naturali, il paganesimo alla base delle istituzioni civili romane, ecc. ecc. Si crede che il destino dopo la morte abbia tormentato l\'umanità da sempre, ma in realtà solo alcune religioni (come quella egiziana e quella cristiana) si sono preoccupate a fondo della questione.Vivere senza Dio, che è diverso dal professare l\'ateismo, è assolutamente normale e possibile.

anche la cultura greca e romana da cui deriviamo se ne è occupata a fondo (ricordi l\'Ade?), nonchè quella etrusca, altri se la son cavata con la reincarnazione, questione di gusti, che ci vuoi fare

IO PENSO che la scienza sia ciò che si vede, ciò che si realizza, ciò che si può provare, ed è concreta. \"scienza\" è il porsi continue domande, per cercare risposte che ti fanno credere in essa ancora più saldamente.la fede nei vari dei che l\'uomo ha inventato è un pacchetto da prendere così com\'è, o ci credi o non ci credi, dio non lo vedrai mai, non c\'è modo di provare la sua esistenza, è un qualcosa di astratto, e chi nutre la sua fede è dotato di una invidiabile forza, a mio avviso. ed è meglio non farsi mai domande, perchè le risposte non potrebbero fare altro che incrinarla..