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medicina e Dio
Quello che non puoi affermare però è che questo Biagini abbia scritto un articolo scientifico degno di questo nome: è convinto di aver dimostrato l'esistenza di dio!
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Gaudio, nel mio intervento non intendevo dire che conoscere una struttura voglia dire necessariamente comprenderne del tutto la finalità e l'origine: come ho detto le certezze di questo tipo devono essere messe da parte in certi tipi di ricerca scientifica...
Quello che non puoi affermare però è che questo Biagini abbia scritto un articolo scientifico degno di questo nome: è convinto di aver dimostrato l'esistenza di dio!
ah quello, sinceramente non l'ho letto, troppo lungo e privo di senso.
Stavo rispondendo a theli in realtà...
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)
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conoscere la struttura di qualcosa non significa necessariamente sapere COME ci è diventata, ovvero DA DOVE VIENE, il motivo per cui quella cosa è stata creata così, ovvero il PERCHè, e a cosa serve in un ottica più ampia del termine, ovvero DOVE VA.
DA DOVE VENIAMO? CHI SIAMO? DOVE ANDIAMO?
Orbene, a questi quesiti taluno risponde "casualità!", talaltro risponde "causalità!", sta a ognuno decidere quale risposta dare.
Qualsiasi sia la risposta, nessuna delle due parti in causa può fornire una "prova schiacciante" di come ogni cosa si sia originata.
L'unico difetto è cadere nella presunzione di conoscere la risposta e farsi portavoce di questa "verità esclusiva": dal testo preso in esame io non ho visto altro che contraddizioni e una serie di affermazioni forse vere ma che non conducono a nulla. Poi, ovviamente, ognuno è libero di pensare e avere le sue idee.
Per scendere da un piano filosofico ad uno più pragmatico: con certe tecniche diagnostiche che sfruttano proprio le interazioni di campo è possibile rilevare le aree cerebrali attive per esempio nella fase cosciente o durante processi emotivi come la paura o il desiderio. A questo l'autore potrebbe obiettare che è l'anima che usa quelle determinate componenti del cervello come strumenti per percepire (affermazione arbitraria, antiscientifica, sarebbe come dire che abbiamo uno gnomo nella testa che schiaccia i bulsanti di una barra di comando), ma questa potrebbe essere solo una linea interpretativa (un pò simile alla res extensa e la res cogitans che si incontrano nella ghiandola pineale di cartesio, un pensiero di secoli fa), piuttosto dubbia, ma pur sempre una linea interpretativa: lui tuttavia la da per ASSOLUTAMENTE CERTA, che è un espressione che nella ricerca nell'ambito di fenomeni complessi come questo dovrebbe essere bandita.
Un errore grave che ho riscontrato anche io in parecchi punti: l'autore da per assodato certe verità non dimostrate o non dimostrabili o altrimenti nega altre probabili ipotesi o spiegazioni (oltre a trascurare altre cose di importanza rilevante), quasi a voler creare un solo sentiero possibile e chiudere ogni altro percorso possibile (un atteggiamento tipico di chi non accetta critiche e fa di tutto per non far crollare il suo colosso di fango).
"In ogni caso, veniamo dal nulla e andiamo nel nulla, e non c'è nulla di cui preoccuparsi" (Peter Wessel Zapffe)
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Qualsiasi sia la risposta, nessuna delle due parti in causa può fornire una "prova schiacciante" di come ogni cosa si sia originata.
L'unico difetto è cadere nella presunzione di conoscere la risposta e farsi portavoce di questa "verità esclusiva"
Più che presunzione è semplicemente ill credere in qualcosa che non sia dimostrabile scientificamente, FEDE, e divulgare un certo tipo di messaggio che per molti è la "verità" è appunto questo: divulgazione. E poi, ognuno ha le sue idee.
Qualsiasi sia la risposta, nessuna delle due parti in causa può fornire una "prova schiacciante" di come ogni cosa si sia originata.
L'unico difetto è cadere nella presunzione di conoscere la risposta e farsi portavoce di questa "verità esclusiva": dal testo preso in esame io non ho visto altro che contraddizioni e una serie di affermazioni forse vere ma che non conducono a nulla. Poi, ovviamente, ognuno è libero di pensare e avere le sue idee.
Citazione di: lucaleo - 28 Maggio, 2009, 23:59:35
Per scendere da un piano filosofico ad uno più pragmatico: con certe tecniche diagnostiche che sfruttano proprio le interazioni di campo è possibile rilevare le aree cerebrali attive per esempio nella fase cosciente o durante processi emotivi come la paura o il desiderio. A questo l'autore potrebbe obiettare che è l'anima che usa quelle determinate componenti del cervello come strumenti per percepire (affermazione arbitraria, antiscientifica, sarebbe come dire che abbiamo uno gnomo nella testa che schiaccia i bulsanti di una barra di comando), ma questa potrebbe essere solo una linea interpretativa (un pò simile alla res extensa e la res cogitans che si incontrano nella ghiandola pineale di cartesio, un pensiero di secoli fa), piuttosto dubbia, ma pur sempre una linea interpretativa: lui tuttavia la da per ASSOLUTAMENTE CERTA, che è un espressione che nella ricerca nell'ambito di fenomeni complessi come questo dovrebbe essere bandita.
Un errore grave che ho riscontrato anche io in parecchi punti: l'autore da per assodato certe verità non dimostrate o non dimostrabili o altrimenti nega altre probabili ipotesi o spiegazioni (oltre a trascurare altre cose di importanza rilevante), quasi a voler creare un solo sentiero possibile e chiudere ogni altro percorso possibile (un atteggiamento tipico di chi non accetta critiche e fa di tutto per non far crollare il suo colosso di fango).
ancora. ragazzi spirito critico e sintetico, è fondamentale per un medico, quando vi dovrete aggiornare mica potete leggervi tutte le cagate possibili e immaginabili.
Leggete "dimostrazione scientifica dell'esistenza di Dio"? beh passate oltre.
e ve lo dice uno con San Paolo in firma...
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