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15 Anni 6 Mesi fa - 15 Anni 2 Mesi fa #170682 da coccinella
Museo del Louvre


Il Museo del Louvre a Parigi, in Francia, è forse il più celebre museo del mondo, nonché il secondo per numero di visitatori.

Si trova sulla Rive Droite, nel I arrondissement, tra la Senna e Rue de Rivoli.

Il palazzo che ospita il museo fu originariamente costruito durante la dinastia dei Capetingi, sotto il regno di Filippo II.

Attualmente la collezione del museo comprende alcune delle più famose opere d\'arte del mondo, come la Gioconda, Sant\'Anna, la Madonna e il Bambino con l\'agnello e la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, Il giuramento degli Orazi di Jacques Louis David, La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, la Venere di Milo e la Nike di Samotracia. La statua equestre di Luigi XIV rappresenta il punto di origine del cosiddetto Axe historique, anche se il palazzo non è allineato con l\'asse stesso.
Il Palazzo del Louvre attuale è il frutto di una serie di costruzioni successive realizzate nel corso degli ultimi 800 anni

La vera origine del termine Louvre è oscura. La Potter ipotizza che il Re Filippo II abbia parlato della costruzione chiamandola L\'Œuvre (in francese il capolavoro), perché era il palazzo più grande della Parigi del XII secolo. Un\'altra ipotesi è quella di Sauval che propone che il nome derivi dall\'antico termine Anglo-Sassone leouar che significava castello o fortezza.Edwards, invece, sostiene che il nome derivi dal termine rouvre, che significa quercia, e che si riferisca al fatto che originariamente il palazzo era stato costruito in un bosco.

In ogni caso, una struttura che serviva da fortezza fu edificata tra il 1190 e il 1202 sotto il regno di Filippo II, allo scopo di difendere Parigi dalle incursioni normanne.Non è certo se si trattasse proprio del primo edificio innalzato in quel punto, anche se alcune fonti del tempo si riferiscono al primo Louvre come alla \"Nuova Torre\", che indicherebbe che in precedenza esistesse una \"Vecchia Torre\". L\'unica parte tuttora rimasta di quell\'edificio sono le fondamenta dell\'angolo sud-orientale del palazzo. In seguito la struttura venne ampliata, principalmente ad opera di Carlo V che nel 1358 fece costruire un muro difensivo attorno alla fortezza e trasformò il Louvre in una residenza reale, anche sovrani di epoca successiva la utilizzarono come prigione.

L\'Ala Richelieu del Louvre di notte.Luigi IX (San Luigi) e Francesco I fecero aggiungere rispettivamente una prigione sotterranea e un edificio collaterale.Francesco fece inoltre ricostruire il Louvre secondo il progetto dell\'architetto Pierre Lescot. Dopo la morte di Francesco, sopraggiunta nel 1547, il suo successore Enrico II mantenne il progetto dell\'architetto e fece completare le ali occidentale e meridionale decorandole con i bassorilievi di Jean Goujon.

L\'opera di rinnovamento di Lescot modificò la struttura del Louvre da quella tipica di una fortezza a quella attuale.

Nel 1594 Re Enrico IV fece unire il Palazzo del Louvre con il Palazzo delle Tuileries, che era stato fatto costruire da Caterina de\' Medici. Questo grande progetto richiese la costruzione della Grande Galerie che unì quindi il Pavillon de Flore all\'estremità meridionale del complesso con il Pavillon de Marsan che si trova invece a quella settentrionale. Secondo gli storici dell\'epoca l\'edificio era uno dei più lunghi del mondo.

Nel 1624 Jacques Lemercier progettò il Cour Carrée, che fu chiuso da altre tre ali da Louis Le Vau (originariamente a due piani, ma in seguito rialzate): la corte, realizzata sotto i regni di Luigi XIII e Luigi XIV, quadruplicò le dimensioni dell\'antico cortile interno. I lavori si interruppero quando Luigi XIV scelse Versailles come propria residenza. Il Louvre rimase così immutato fino al XVIII secolo quando, su iniziativa di Luigi XV iniziò la sua trasformazione in museo. I lavori tuttavia non procedettero molto fino alla Rivoluzione francese.
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15 Anni 6 Mesi fa - 15 Anni 2 Mesi fa #170819 da coccinella
LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA – Salvador Dalì

Firmata *Salvador Dalì 1931*, la tela fu dipinta da Dalì secondo la sua personale interpretazione dei principi dell’estetica surrealista.
Egli rappresentava oggetti reali componendoli in modo da dare luogo a visioni che, pur fantastiche, assumevano la coinvolgente credibilità dei nostri sogni più vividi fino a divenire surreali.

In questo quadro, in un paesaggio deserto, si delineano presenze inattese sottratte alla realtà della vita quotidiana e deformate dallo sguardo delirante di un sogno.
E’ uno spazio senz’aria, senza nessuna definizione che ci consenta di classificarlo come un ambiente preciso fra i tanti che conosciamo.
Sembra una spiaggia, con una ripida ed alta scogliera lambita dal mare, un mare di un azzurro limpido e terso come in una fredda giornata invernale.
Da sinistra si affaccia un parallelepipedo sul quale sorge un albero secco sul cui unico ramo sta appeso un quadrante di orologio molle, come sul punto di sciogliersi per effetto di un grande calore.
Ce ne sono altri due quasi identici: uno che scivola dal bordo del parallelepipedo ed un altro abbandonato su uno strano oggetto grigio, dalle cui pieghe crescono inspiegabilmente lunghe e folte ciglia come se fosse un occhio di un uomo addormentato.
Un unico orologio, forse perché ancora chiuso nel suo coperchio dorato, non ha subito il processo di fusione degli altri e tuttavia, in luogo delle consuete cesellature, è un cumulo di formiche brulicanti a decorarlo.
Questi orologi molli rappresentano l’aspetto psicologico del tempo, il cui trascorrere, calcolabile scientificamente in modo univoco, assume connotazioni e velocità diverse nella percezione umana.
L’orologio che si scioglie, non può misurare il corso del nostro tempo, perché esso varia secondo la psiche e gli attimi della vita di ciascuno di noi. Il rapido o lento passare dei minuti, delle ore e dei giorni, è determinato dallo stato d’animo col quale affrontiamo le situazioni che viviamo.
Il tempo scorre lento, provocando sensazioni di noia, quando la realtà è malvagia o non cattura la nostra attenzione, passa invece fulmineo se siamo impegnati in attività così piacevoli da farci desiderare che non finiscano mai.
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15 Anni 6 Mesi fa #170850 da valyna
coccinella hai postato il mio quadro preferito!! il bacio di Klimt!! Dio mio di fronte a tanta dolcezza, passione, amore, sensualità, eroticità, virilità mi si paralizza l\'anima.Non ho mai visto niente di più bello.E anche amore e psiche!! la mia scultura preferita!!!cmq per restare in tema adesso posto un altro meraviglioso quadro... \"Danae\" è un dipinto ad olio su tela di cm 77 x 83 realizzato tra il 1907 e il 1908 dal pittore austriaco Gustav Klimt.Klimt affronta un soggetto tratto dalla mitologia greca antica: Danae fu fecondata nel sonno da Zeus, trasformatosi in pioggia d\'oro. L\'artista rinuncia alla consueta struttura verticale a favore di uno sviluppo ellittico. Infatti la donna è rappresentata rannicchiata in primo piano, ripiegata su sé stessa, avvolta in una forma circolare, che rimanda alla maternità e alla fertilità universale. Serenità e pace si leggono sul volto e nella posizione fetale della fanciulla. Danae diviene una fanciulla persa nel sonno e nella dimensione onirica, totalmente dimentica di sé e in balìa dei propri istinti sessuali. In nessun altro dipinto di Klimt la donna è così interamente identificata con la propria sessualità. Il corpo completamente abbandonato di Danae è circondato e ricoperto dai capelli, da un velo orientaleggiante e sulla sinistra da una pioggia d\'oro. Nello scroscio della pioggia d\'oro, che riecheggia di preziosismi bizantini, Klimt aggiunge un simbolo, un rettangolo verticale nero, che rappresenta il principio maschile.insomma come avete capito ADORO KLIMT

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15 Anni 6 Mesi fa #170857 da Janos82
L\'urlo di Edward MunchL\'urlo, o anche Il grido, è un celebre dipinto di Edvard Munch ( titolo originario: Der Schrei der Natur, in tedesco \"Il grido della natura\" )ed appartiene al periodo dell\'EspressionismoRealizzato nel 1893 su cartone con olio, tempera e pastello, come per altre opere di Munch è stato dipinto in più versioni; quella collocata alla Nasjonalgalleriet di Oslo ha dimensioni 91 x 73,5 centimetri.L\'opera è un simbolo dell\'angoscia e dello smarrimento che segnano tutta la vita del pittore norvegese. La scena rappresenta un\'esperienza vera della vita dell\'artista: mentre si trovava a passeggiare con degli amici su un ponte della città di Nordstrand, il suo animo venne pervaso dal terrore. Così descrive la scena lo stesso Munch con alcune righe scritte sul suo diario mentre era malato a Nizza:\"Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all\'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto. Sul fiordo neroazzurro e sulla città c\'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura\"Lo spunto e\' quindi decisamente autobiografico. L\'uomo in primo piano che urla e\' Munch stesso. Tuttavia, al di la\' della sua relativa occasionalita\', il quadro dell\'urlo ha una indubbia capacita\' di trasmettere sensazioni universali. E cio\' soprattutto per il suo crudo stile pittorico.Il quadro presenta, in primo piano, l\'uomo che urla. Lo taglia in diagonale il parapetto del ponte visto in fuga verso sinistra. Sulla destra vi e\' invece un innaturale paesaggio, desolato e poco accogliente. In alto il cielo e\' striato di un rosso molto drammatico.L\'uomo e\' rappresentato in maniera molto visionaria. Ha un aspetto sinuoso e molle. Piu\' che ad un corpo, fa pensare ad uno spirito. La testa e\' completamente calva come un teschio ricoperto da una pelle mummificata. Gli occhi hanno uno sguardo allucinato e terrorizzato. Il naso e\' quasi assente, mentre la bocca si apre in uno spasmo innaturale. L\'ovale della bocca e\' il vero centro compositivo del quadro. Da esso le onde sonore del grido mettono in movimento tutto il quadro: agitano sia il corpo dell\'uomo sia le onde che definiscono il paesaggio e il cielo.Restano diritti solo il ponte e le sagome dei due uomini sullo sfondo. Sono sordi ed impassibili all\'urlo che proviene dall\'anima dell\'uomo. Sono gli amici del pittore, incuranti della sua angoscia, a testimonianza della falsita\' dei rapporti umani.L\'urlo di questo quadro e\' una intesa esplosione di energia psichica. E\' tutta l\'angoscia che si racchiude in uno spirito tormentato che vuole esplodere in un grido liberatorio. Ma nel quadro non c\'e\' alcun elemento che induca a credere alla liberazione consolatoria. L\'urlo rimane solo un grido sordo che non puo\' essere avvertito dagli altri ma rappresenta tutto il dolore che vorrebbe uscire da noi, senza mai riuscirci. E cosi\' l\'urlo diviene solo un modo per guardare dentro di se\', ritrovandovi angoscia e disperazione.

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15 Anni 6 Mesi fa - 15 Anni 2 Mesi fa #170990 da coccinella
Pablo Picasso-Amicizia-1908

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15 Anni 6 Mesi fa - 15 Anni 2 Mesi fa #171168 da coccinella
David-Michelangelo Buonarroti, 1501-04
  Marmo bianco, altezza 517 cm
  Firenze, Galleria dell\'Accademia


Con il David si rinnova il canone della bellezza maschile rinascimentale, (ricorda la scultura classica greca V secolo a.C.) un corpo atletico al culmine della forza giovanile espresso da forme nate da uno studio attento dei particolari anatomici, come la torsione del collo attraversato da una vena e dalla struttura dei tendini, come le vene sulle mani e sui piedi, la tensione muscolare delle gambe; contratta quella di destra su cui si appoggia il peso, distesa quella di sinistra, che si allunga per il movimento, e la perfetta muscolatura del torso. Sono poche le inesattezze come un muscolo sul polso destro inesistente in realtà, che Michelangelo si inventa per dare maggiore forza espressiva al suo movimento, e una riduzione innaturale della spalla dovuta alla mancanza di materiale su cui lavorare. Inoltre per correggere la visone dal basso,essendo una statua alta 4.10 m, Michelangelo ha realizzato la testa con una proporzione maggiore rispetto al corpo.

Il David dell\'Accademia è ben diverso da altre interpretazioni che lo avevano preceduto come quello di Donatello dalle forme effemminate, riprese dalla statuaria ellenistica, interpretabili in senso religioso come l\'eroe la cui forza viene da Dio, qui invece si trasmette un\'idea di forza assolutamente autosufficiente. Allo stesso sistema di valori va associato lo sguardo fiero e concentrato rivolto al nemico, le sopracciglia aggrottate, le narici dilatate e la leggera smorfia sulle labbra che forse tradiscono un sentimento di disprezzo verso Golia. L\' eroe biblico è rappresentato nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia, il gigante filisteo, nella mano destra, infatti, stringe ancora il sasso con il quale sconfiggerà il nemico da lì a poco.

Nel David di Michelangelo sono evidenziate anche le potenzialità espressive del disegno, che è la base dello studio e della conoscenza della forma maschile, praticato dal vero spesso studiando dei cadaveri trafugati.

In Ossequio al criterio della visibilità Michelangelo ingrandisce alcune parti, la testa e le mani, che paiono sproporzionate, anche se dal disegno perfetto; questo perché il progetto iniziale dell\'opera prevedeva una visione dal basso ad una grande distanza che richiedeva accorgimenti ottici per una migliore resa espressiva del corpo. Questo effetto parzialmente visibile anche durante la sua esposizione in Piazza della Signoria si è ulteriormente attenuato in seguito al suo trasferimento nel museo dove è stato collocato in un piedistallo più basso di 63 centimetri.
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