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Il Berlusconismo

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14 Anni 11 Mesi fa - 14 Anni 11 Mesi fa #186674 da
Risposta da al topic Re:Il Berlusconismo
temi.repubblica.it/micromega-online/ddl-...aese-messo-a-tacere/


Gianni Barbacetto
Dialogo tra un lettore e un Islandese
(Le domande e le risposte)


Un Islandese, che era andato per la maggior parte del mondo, e aveva soggiornato in diversissime terre, s’imbattè un giorno in un lettore italiano.
Non si stupì, perché gli era incorso di peggio (una volta aveva dovuto dialogare perfino con la Natura in persona, con Giacomo Leopardi lì come cronista). Dunque si mise tranquillo e si dispose all’ascolto e, di più, all’interrogazione.

Lettore. Chi sei? Che cerchi in questi luoghi?

Islandese. Sono un Islandese e viaggio. Ne ho visti di Paesi in giro per il mondo. Certo che in Italia ho visto cose assai strane. I giornali, per esempio, e la tv. E quella che voi chiamate informazione.

Lettore. Perché? Che c’è di strano nelle nostre tv e nei nostri giornali?

Islandese. C’è che chi, come me, ha occhi sgombri perché viene da fuori, fa fatica a riconoscere nei vostri giornali e nella vostra tv il Paese che vede con gli occhi.

Lettore. Beh, da noi i giornali mica li fanno gli editori. Li fanno gli imprenditori o i finanzieri, i costruttori o i banchieri, i petrolieri o i padroni della sanità, che hanno ben altri interessi che quello d’informare. Spesso non interessa loro neppure vendere i giornali o avere più ascolti tv. Gli serve invece ingraziarsi questo o quel politico per far meglio i loro affari o comunque ottenere potere per pesare nei confronti della politica. Pensa che c’è, da noi, un editore che fa i soldi con le cliniche private, che ha fatto piaceri a destra e a sinistra e che possiede giornali di destra e di sinistra...

Islandese. Davvero curioso. Ma comunque che importa? I giornalisti rispondono al direttore e ai loro lettori, non all’editore...

Lettore. Sì, così dovrebbe essere. Ma i direttori rispondono all’editore. E dunque stanno attenti acciocché i loro giornalisti non entrino in collisione con gli editori. E in tv, poi, c’è un solo editore: la politica. A Mediaset la politica di un partito e dei suoi alleati, alla Rai la politica dei partiti tutti, divisa in carature a seconda del peso elettorale e delle cariche governative... Ma che c’è di strano, non è normale che sia così?

Islandese. Da noi fa freddo e io sono un ingenuo. Ma mi pare che non sia normale. Anche perché ho visto che gli uomini Rai sono a volte al servizio del concorrente Mediaset... Ho letto che un dirigente di Rai Fiction si era messo al servizio del padrone di Mediaset, ne esaudiva i desideri nel campo dei programmi da finanziare e perfino delle attricette da far lavorare...

Lettore. Veramente erano a disposizione non solo gli uomini Rai, ma anche le donne Rai. Pensa che una segretaria del padrone di Mediaset è diventata dirigente marketing della Rai e, dal nuovo posto, ha continuato a lavorare per il suo vecchio padrone... Però tu hai detto: “Ho letto...”. Dunque lo hai saputo, dunque l’informazione in questo Paese funziona...

Islandese. Sì. Le notizie circolano. In effetti, ci sono tanti giornali, tanti libri... Ma so che il 70 per cento degli italiani s’informa esclusivamente attraverso la televisione...

Lettore.Ma la tv è piena di talk show, dove opinioni opposte si contrappongono. Non è pluralismo, questo? Non è democrazia?

Islandese. Pluralismo? Le opinioni contrapposte non possono sostituire la realtà. Non possono surrogare i fatti. Nei talk show vince chi dice una cosa nel modo più efficace: non importa che sia anche vera. La tv dovrebbe invece mostrare le persone, i fatti, i problemi, i fenomeni... Lo fa raramente. Più spesso, mette in scena teatrini in cui tutto è discutibile, tutto è opinabile. Una falsità ben raccontata, strizzando l’occhio allo spettatore, è più efficace di una verità detta senza istrionismi.
Certo, è molto “democratico” dare la parola a chi dice che c’è bel tempo e poi anche a chi dice che piove. Ma è più sicuro aprire la finestra e guardar fuori.

Lettore. Forse in Islanda va così. Da noi anche il tempo è opinabile. Certo che in una cosa hai ragione, nella nostra tv e nei nostri giornali ci sono tante interviste, ma poche domande. Di solito gli intervistati si scelgono gli intervistatori. Si fanno “cucire addosso” l’intervista come un vestito di sartoria. Bandite le domande scomode, o semplicemente sgradite: ai politici, ma anche agli imprenditori, ai banchieri, perfino agli attori e ai cantanti.

Islandese. Come mai può succedere questo?

Lettore. Perché il giornalismo, o almeno il giornalismo politico, da noi è un sottoinsieme della politica. Molti politici sono giornalisti e molti giornalisti finiscono in politica. A seguire il leader di un partito, i giornali mandano non il cronista più agguerrito, ma un giornalista che diventa una specie di ufficiale di collegamento tra il giornale e quel leader e quel partito. Più in generale, non c’è coraggio nei confronti dei potenti, siano politici o banchieri, imprenditori o immobiliaristi, padroni del calcio o grandi inserzionisti della moda.

Islandese. Avevi cominciato difendendo l’informazione di questo Paese, ma ne stati delineando contorni ben foschi...

Lettore. Sono le abitudini locali. Inutile stupirsi. Anche se, a onor del vero, ci sono anche tanti cronisti agguerriti, tanti giornalisti che fanno il loro mestiere.

Islandese. Un po’ di stupore, e magari d’indignazione, potrebbe comunque far bene.

Lettore. Forse. Ma tu, sei poi sicuro che le cose, nella tua Islanda, vadano davvero meglio?

Islandese. Forse sì, forse no. Ma in questo campo, la comunanza della sorte non consola.
Da noi, lassù in Islanda, c’è più ipocrisia. Ma l’ipocrisia, almeno, è la tassa che il vizio paga alla virtù
. Da voi, invece, c’è ormai l’orgogliosa esibizione del vizio: uno sorpreso a rubare, o a vendere l’informazione, o a spacciare falsità, o a compiacere i potenti, o a piazzare attricette... da voi, non chiede scusa e arrossito se ne va, ma invece dice: “Sì, e allora?”.

Ultima Modifica 14 Anni 11 Mesi fa da .

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14 Anni 11 Mesi fa #186729 da
Risposta da al topic Re:Il Berlusconismo
All'Msi di Milano presentazione dei "volontari" della Guardia Nazionale Italiana
"In azione appena in vigore il ddl sicurezza". Minniti: "Colpo al cuore della democrazia"                                    Milano, arrivano le ronde nere
Il Pd: "Fermiamo questo delirio"
                                       
      OAS_RICH('Left');                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  MILANO - Dicono di essere più di 2.000 in tutta Italia, pronti ad indossare una divisa per "collaborare con le autorità contro la delinquenza". Sono le "ronde nere": camicia kaki, basco con aquila imperiale romana, una fascia nera al braccio con impressa la "ruota solare" e pantaloni grigi. Sono i volontari della Guardia nazionale italiana, pronti a pattugliare le strade 24 ore su 24, affiancando le ronde padane, non appena sarà approvato dal Senato il disegno di legge sulla sicurezza.                                            
                                             
                                                                                                      Sponsor l'Msi. L'iniziativa è stata presentata oggi a Milano, durante il primo convegno nazionale del Movimento sociale italiano-Destra italiana, che fornisce supporto logistico e finanziario e mette a disposizione le risorse per il progetto.
                                             
                                                                                                      Saya: "Volontari, ex agenti". Ispiratore politico della GNI, Gaetano Saya , rinviato a giudizio nel 2004 per aver diffuso "idee fondate sulla superiorità e l'odio razziale", lo stesso che qualche anno fa parlò degli immigrati come "un pericolo per la nostra razza". "Abbiamo superato ampiamente le duemila adesioni. Ogni giorno - spiega orgoglioso - ne arriva una valanga di nuove, soprattutto ex appartenenti alle forze dell'ordine".
                                             
                                                                                                      Comandante, ex ufficiale dei carabinieri. Il comandante della Guardia Nazionale Italiana è un colonnello dei carabinieri in riserva. Augusto Calzetta, 67 anni, carriera fra Genova e la Versilia, che vanta l'arresto di Ovidio Bompressi e le indagini sul mostro di Barbagli a Genova e sul sequestro dell'Achille Lauro. Un anno fa è stato arrestato dagli ex colleghi perché sospettato di essere coinvolto in una storiaccia di lucro sulle cremazioni: "Frottole: non c'entro niente".
                                                                                                                                   
                                                                                                      "Siamo apolitici". Della GNI ci tiene a dire che è "apolitica: né neri, né verdi, né gialli. E' una Onlus che vuole fare del bene ai cittadini. Vogliamo vigilare su determinate aeree, ma niente manganelli, elmetti e svastiche". Eppure gli elmetti fanno parte della divisa ufficiale. Chi mette i soldi? "Per ora ne abbiamo pochissimi. Speriamo nel governo". Cosa farete in concreto? "Andremo in giro nei posti malfamati, controlleremo e riferiremo a chi di dovere".
                                             
                                                                                                      Minniti: "Fermate questo delirio". "E' un colpo al cuore ai principi di ogni democrazia liberale", tuona il Pd. "Dopo le camicie verdi - afferma il responsabile sicurezza Marco Minniti - arrivano le camicie grigie promosse dall'Msi. Esatta la previsione di una cattiva "partitizzazione" della sicurezza nel nostro paese. Ora si faccia qualcosa per fermare questo sconcertante delirio".
                        (13 giugno 2009) Tutti gli articoli di politica    

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14 Anni 11 Mesi fa - 14 Anni 11 Mesi fa #186730 da
Risposta da al topic Re:Il Berlusconismo
“ In questa direzione vanno con evidenza le richieste di quei molti deputati che ieri hanno invocato addirittura un decreto legge che vieti le intercettazioni telefoniche.
Il loro schema logico è: le intercettazioni fanno scoprire i reati, eliminiamo le intercettazioni.
Nessuno ipotizza che la soluzione possa essere smettere di commettere i reati, piuttosto che impedirne l’accertamento.
Spiace doverlo dire, ma l’intera vita pubblica del nostro Paese si svolge dentro una enorme colossale e costante menzogna [...]
[...] abbiamo azzerato anche la giustizia, che non funziona più per niente e non funziona più non per caso, ma per una precisa scelta dei centri di potere – politico ed economico – del Paese, che hanno reso via via sempre più inefficiente la giustizia per non essere soggetti al suo controllo.
Ogni volta che un potente è finito nelle maglie della giustizia, "la casta" ha fatto una legge che rendesse impossibile che una cosa simile accadesse di nuovo. Oggi tocca alle intercettazioni di dovere essere eliminare dal codice.
Adesso, dinanzi allo sfascio della giustizia che fa sì che l’illegalità di ogni genere dilaghi, il potere politico percorre – con molte leggi già in vigore – il cosiddetto “doppio binario”, che dà luogo a una giustizia debole con i forti e forte con i deboli “
( Felice Lima, Giudice del Tribunale di Catania )


Ma a questo punto quello che maggiormente  sorprende e intristisce non è  neanche più  l’illecito che si reitera e che diventa legge , o quanto sia  palese il conflitto di interessi, il perseguimento spregiudicato del proprio tornaconto, l’incapacità politica o la collusione con realtà discutibili,quello che più sorprende è proprio come alla luce di tutta questa fiera di  indecenze etiche,ideologiche e politiche ,insomma come sia possibile o giustificabile  la rielezione di  questo personaggio.

Probabilmente la risposta è che ce lo meritiamo perché non abbiamo saputo impedirlo,probabilmente perché chi continua a votarlo si identifica in lui, nel basso profilo di quell’ ’italiano ,nei suoi vizi, nei suoi errori,nella sua allergia alla legalità , nelle sue  licenze poetiche,nelle sua assenza di etica, nella mancata esigenza di avere una dignità …  ,probabilmente perché  l’abbiamo permesso:

" Gli italiani pretendono di continuare a fare tutto quello che rende la loro società ciò che è, pretendono di continuare a non pagare le tasse, a farsi raccomandare, a mantenere uno scarto enorme fra la “teoria” e la “pratica”, a vivere di certificati medici richiesti per telefono e lasciati dal medico al portiere, di cause vinte con testimoni falsi, di pensioni per falsi invalidi, di parcheggi con false tessere di portatori di handicap, di graduatorie truccate e mille altre cose ancora e contemporaneamente sperano e addirittura reclamano con arroganza che venga fatto “qualcosa” che, lasciando intatte le cause (o almeno la parte di causa che grava sulla responsabilità di ciascuno) rimuova, come per magia, le conseguenze negative delle cause.

Gli italiani, fa ridere dirlo, vogliono continuare a saccheggiare le casse dello Stato ottenendo che una qualche legge o circolare le lasci ricche come prima pur dopo il furto!

Questo è il paradosso assoluto.

Gli italiani sono decisamente quelli della botte piena con la moglie ubriaca.

Tutti gli altri popoli sanno che non si può avere contemporaneamente tutto. Gli italiani vogliono contemporaneamente tutto e sembrano credere che sia possibile. Meno tasse e più servizi; bassi premi assicurativi e grandi risarcimenti; efficienza della pubblica amministrazione e libertà per i pubblici dipendenti di “presentare certificato medico” a comodo; giustizia economica, garantista, veloce, dura con chi ci fa antipatia, buona con i nostri amici e con noi stessi; sicurezza nella strade, ma no alle multe con gli autovelox; eccetera, eccetera, eccetera.
La nostra generazione – con una decisa accelerazione del fenomeno da Craxi in poi – ha trovato geniale liberarsi da questa “sovrastruttura”.

Ed ecco tutti, quindi, fare una sorta di outing, con il quale non solo ammettono la mascalzonata, ma ne difendono il valore, ora pretendendo di “chiamarla con un altro nome”, ora mettendola in relazione con altre cose indicate come peggiori. Credo che solo in Italia sia efficace – sul piano del sentimento popolare (che è appunto la “cultura” della quale stiamo parlando) – una difesa da parte di chi sia sorpreso a rubare consistente nel dire: “Ma insomma, con tanti che rubano miliardi, devo pagare proprio io che rubo solo milioni?”
Gli italiani sembrano non capire la relazione che c’è fra ciò che fanno e la cultura che le loro azioni producono. In sostanza, non capiscono che ciò che fanno “agisce” nel contesto, lo cambia, lo condiziona.
Chi butta una carta per terra in strada sembra non percepire la relazione che c’è fra questo gesto e la sporcizia della sua città.
A me sembra che questo accade per una attitudine di noi italiani alla “furbizia”, per la convinzione che sembriamo avere che si possano salvare contemporaneamente i princìpi e gli interessi in contrasto con quei princìpi.
L’altro aspetto del problema mi sembra la nostra attitudine a sterilizzare gli imperativi etici sottoponendoli a condizione.
“Io pagherei volentieri le tasse, se mi dessero i servizi”, “io testimonierei tranquillamente il vero in un processo, se questo non mi causasse degli imbarazzi”, “io non mi farei raccomandare, se non ci fosse da temere che altri lo facciano e ottengano il posto a cui ambisco”, eccetera.
Questo approccio tutto italiano consente agli italiani di sentirsi onesti mentre delinquono, di sentirsi democratici mentre fanno i razzisti, di sentirsi cattolici mentre fanno i pagani. Perché, come dice una triste barzelletta, “non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono negri”.
Ma un imperativo etico o è incondizionato o non è.
(  Felice Lima, Giudice del Tribunale di Catania )
Ultima Modifica 14 Anni 11 Mesi fa da .

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14 Anni 11 Mesi fa #186795 da lucaleo
Risposta da lucaleo al topic Re:Il Berlusconismo
E tra camicie verdi e camicie grigie, tra la l'impossibilità effettiva di indagare con mezzi telematici qualsiasi reato ecco che fa capolino un codicillo del solito pattume giuridico vomitato dai "giuristi" del PDL: l'obbligo da parte di chi gestisce mezzi di informazione di pubblicare ENTRO 48 ORE PER INTERO QUALSIASI RETTIFICA, ANCHE SE FALSA E INFONDATA, a qualsiasi intervento inerente qualsiasi individuo. La pena è una multa di circa 15000 euro.... Una legge che coinvolge giornali, televisioni e BLOG. Congestionerà gli spazi di informazione e, per molti bloggers o piccoli giornali, la valanga di rettifiche che giungerà (soprattutto se si tratta di blog e di giornali scomodi) non renderà possibile l'effettiva pubblicazione: ciò li renderà soggetti a pesanti sanzioni e spesso saranno costretti alla chiusura!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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14 Anni 10 Mesi fa #186968 da lucaleo
Risposta da lucaleo al topic Re:Il Berlusconismo
...Inoltre, se sarà necessario intercettare sacerdoti e membri del clero, si dovrà chiedere il permesso alla curia vescovile...
Nemmeno la DC di Andreotti giunse a tanto...

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14 Anni 10 Mesi fa - 14 Anni 10 Mesi fa #187966 da Morfeo
Risposta da Morfeo al topic Re:Il Berlusconismo


Italiani!! è con giubilo grande che la Repubblica ha l'onore di dirvi che oggi la Vostra razza Italiana sarà tutelata dal Forestiero,che con le sue usanze barbare e la sua violenza innata minaccia il Nostro Popolo Tutto. D'ora in avanti, la speme venuta dal mare non potrà più nuocere, alle donne sarà tolto il loro infante,per renderlo fortissimamente Italico e rinvigorire le file degli infanti di Italia. Non vi saranno più possibilità di mischiare il puro sangue di Scipio con quello delle genti straniere, perchè vogliamo l'Italia Italiana e Pura e ai trasgressori trovati a convolar a nozze con Barbari ed Estranei,verrà cagionata giusta sanzione. Ai criminali venuti a macchiare con la loro presenza il Nostro Bel Suol,dove il Sole risplende e bacia i Monumenti di una Storia Antichissima, sarà garantito il confino nelle Patrie Galere.
Splendono i Tempi di una Nuova Era, le camicie Azzurre e Nere sono pronte a dar man forte alle già illustri forze dell'Ordine.
Alalai Camerati,orsù esultate, a gran voce il Nostro Parlamento con grandissima maggioranza ha finalmente fatto divenire legge una speranza detta decreto.
Ringraziamo il nostro Condottiero,il nostro Cavalier, per aver Creduto fortissimamente in una nuova Italica Nazione.


Guardate i Comunisti,nemici del Sangue Romano,cosa stanno tramando:
temi.repubblica.it/micromega-appello/?ac...llo&idappello=391094

Ma Noi,con un sol colpo, spezzerem loro le reni.

Black as night, black as coal, I wanna see the sun blotted out from the sky,I wanna see it painted black.
Ultima Modifica 14 Anni 10 Mesi fa da .

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