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16 Anni 10 Mesi fa #55995 da ania
stavo pensando...perch? non prendiamo in esame ogni album di Faber in ordine cronologico e vediamo un po\' l\'evoluzione del percorso artistico?? lo so..non ? una cosa facile ma possiamo documentarci da vari siti e mettere insieme qualcosa..non dico che dobbiamo fare recensioni da critici del settore per? una cosa ? giudicare una canzone, una cosa ? inserirla nel contesto di un album... per l\'indiano conoscevo le singole canzoni..ma non avevo colto appieno il senso dell\'album in toto!!!che ne dite????

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16 Anni 10 Mesi fa #55998 da docG
ottima proposta mia cara versione sarda "Pizza &Eurospin"!!la trovo un\'idea geniale!!propongo che ognuno di noi si esprima, a turno, su un album e che se ne discuta insieme!wow..non vedo l\'ora!!! :fm021

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16 Anni 10 Mesi fa #56057 da docG
PARTE Iallora, inizio io..il primo album publicato da Faber risale al 1966:" tutto Fabrizio De Andr?" e conteneva le seguenti canzoni:(Tutte le canzoni sono scritte da Fabrizio De Andr? eccetto ove indicato. )1 La ballata dell\'amore cieco (o della vanit?) (1966) - 2:50 2 Amore che vieni, amore che vai (1966) - 2:40 3 La ballata dell\'eroe (1961) - 2:40 4 La canzone di Marinella (1964) - 3:11 5 Fila la lana (1965) - 2:22 6 La citt? vecchia (1965) - 3:21 7 La ballata del Mich? (1961, Fabrizio De Andr?/Clelia Petracchi) - 2:44 8 La canzone dell\'amore perduto (1966) - 3:40 9 La guerra di Piero (1964) - 3:25 10 Il testamento (1963) - 4:06 la cosa che mi incuriosisce ? il titolo cos? particolare per un\'opera prima.nell\'aggettivo "tutto" ? insito il percorso "silenzioso" di Faber, ovvero quello muto per i suoi futuri ascoltatori, ma assai noto a Puny (sua moglie; cristiano asce proprio nel 66) e agli amici di sempre; come se volesse fare un regalo pi? ai suoi amici, che un vero e proprio disco.il "tutto" raccoglie i testi scritti con la chiatarra in una mano e i libri di giurisprudenza nell\'altra.per quanto riguarda le canzoni, l\'incipit ? sensazionale :"la ballata dell\'amore cieco", che racconta la storia di un amore cos? assurdo (cieco, appunto) come quello presente nelle storie che si raccontano ai bambini per spaventarli (? Faber stesso a dire che per questa canzone si ? rifatto ad una storia che gli veniva raccontato da bambino); come se il primo impatto che volesse suscitare nel suo pubblico fosse quello dello stupore ed al contempo della ritrosia per un testo cos? crudo.dopo la stordita iniziale, giunge la dolceamara "amore che vieni, amore che vai". questa mi ricorda le prime canzoni di Gaber, sempre dello stesso periodo (cfr "non arrossire"), anche se faber elabora maggiormente il sentimenti parlando dell\'excursus di un amore: "quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e a volerne altri cento", rispecchia la prima fase, forse quella pi? bella dell\'innamoramento-corteggiamenteo che, poi, "tragicamente" si trasforma in "un giorno qualunque scordati li avrai, amore che vieni da me fuggirai" (da notare l\'alternanza tra "quei" ed "un..qualunque": mette in risalto l\'indeterminatezza dell\'amore, come se questo fosse indefinito, impalpabile).sembra essere l\'amore il leitmotiv delle prime canzoni dell\'album.infatti la sucessiva ? "la ballata dell\'eroe" che, oltre a farci riflettere sullo spreco di vite e l\'abbondanza di medaglie (era partito per fare la guerra/per dare il suo aiuto alla sua terra gli avevano dato le mostrine e le stelle/e il consiglio di vender cara la pelle), ci parla anche dell\'amore dell donna dell\'eroe che delle medaglie non sa che farsene (d\'un eroe morto che ne far?/se accanto nel letto le ? rimasta la gloria /d\'una medaglia alla memoria).secondo me tema pi? che mai attuale.sempre l\'amore ? il tema di "la canzone di Marinella", anche se ? un amore "diverso" (tanto per parlare della poliedricit? dell\'analisi di faber). infatti la canzone ? tratta da una storia di cronaca che colp? Faber quando aveva 16anni: lui, come suo solito, se la scrisse sottoforma di prosa e, riportandola in versi, volle attribuire alla ragazza una morte pi? degna. la vera protagonista era una giovanissima prostituta che venne uccisa da un suo cliente, mentre la "nostra" Marinella, dopo aver conosciuto l\'amore, accidentalmente cade in un fiume e muore (dicono poi che mentre ritornavi/nel fiume chiss? come scivolavi). resta, secondo me, senza eguali la strofa:" e lui che non ti volle creder morta/ buss? 100 anni anocra alla tua porta".E\' la volta di "fila la lana", canzone medievaleggiante dove una Penelope moderna si "illude" che il suo amore (Monsieur de Marlbrough), morto in battaglia, torner?: "fila la lana/fila i tuoi giorni/ illudi ancora che lui ritorni". (la canzone era gi? stata pubblicata nel 1949 da Jaques Douai).si prosegue con "La citt? vecchia" che tratta l\'altra faccia dell\'amore: il sesso. non ? il sesso del rapporto di coppia, ma quello delle scorribande di Faber e villaggio a via del campo e, soprattutto, quello del vecchio professore che aveva preso mi mira Fabrizio al liceo: "A De Andr? ci do 2: 1 per l\'andata ed 1per il ritorno" (Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone forse quella che sola ti pu? dare una lezione quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie. Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie... Tu la cercherai, tu la invocherai pi? di una notte ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette quando incasserai delapiderai mezza pensione diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione". "il tema della "gelosia" ? trattato ne "la ballata del Mich?", dove un ragazzo di 20anni si impicca in perch? non pu? pi? vedere la sua donna. anche questo tema nn ? corroso dalla banalit?: Faber cerca di dare una "possibilit?", un "appello" a Mich? proprio perch? giovane ed incosicente (cfr Geordie).

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16 Anni 10 Mesi fa #56061 da docG
PARTE IIin seguito, "la canzone dell\'amor perduto" sembra riprendere il tema di "Amore che vieni, amore che via", ma sottoforma di flashback. questa volta al posto dei giorni, il rapporto ? scandito dal ritmo della natura con il fiorire e lo sfiorire dei fiori, anzi delle viole (il bucolico fa parte della weltanschaung di Faber sin dalle prime canzoni):"ricordi sbocciavan le viole, sulle nostre parole amore nn ci lasceremo mai, mai mai e poi mai..vorrei dirti ora le stesse cose, ma come fan presto amore ad appassire le viole..". il salto nel passato lascia il posto alla lucida analisi del presente:"l\'amore che strappa i capelli ? finito ormai, nn resta che qualche svogliata carezza ed un po\' di tenerezza".ne "la guerra di Piero" ancora una volta il triangolo ossimorico: amore-guerra-morte(cfr "Ballata dell\'eroe"), ma questa volta Faber approfondisce il punto di vista di Piero, di un qualsiasi soldato e non dell\'eroe (anzi probabilmente Piero nn avr? ricevuto alcuna onoreficienza): la sua coscienza gli impone di fermarsi, lui titubante di fronte alla scelta, viene ucciso per mano di chi ha "il tuo stesso identico umoe, ma la divisa di un altro colore". E\' al suo amore, ninetta, che Piero dedica i suoi ultimi pensieri: "ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio, ninetta bella dritto all\'inferno avrei preferito andarci in inverno". la natura ? sinonimo di vita per Faber, anche qui:in chiusura le "parole gelate" di Piero, ormai agonizzante e solo con il suo fucile, contrastano con il clima mite che fa crescere i tulipani.l\'album si chiude con "il Testamento", come se Faber volesse mettere subito i suoi ascoltatori al corrente della sua vera identit?, spogliandosi delle etichette della societ?. nella strofa finale lancia un monito, una lezione di vita a chi ? ancora in vita, a chi appunto ? sull\'altra sponda:"cari fratelli dell\'altra sponda cantammo in coro gi? sulla terra amammo tutti l\'identica donna partimmo in mille per la stessa guerra questo ricordo non vi consoli quando si muore si muore si muore soli questo ricordo non vi consoli quando si muore si muore soli."riassumendo, credo che il filo rosso (che tra un po\',con l\'incontro e l\'amicizia con Brassens , diventer? " Nero") del suo primo album sia la "Vita" : in cui vigono il sentimento dell\'amore (che ? in grado di manifestrasi con mille sfaccettature e legarsi con sentimenti contrastanti) e della solitudine, non di Faber in quanto uomo, ma del genere umano.spero di non avervi annoiato e di non essere stata troppo prolissa!attendo le vostre elucubrazioni su questo primo album di Faber..

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16 Anni 10 Mesi fa #56080 da ania
docG...complimenti!!!!

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16 Anni 10 Mesi fa #56113 da Dody83
docG i miei complimenti!! recensione pressocch? perfetta!!! :smile:solo una cosa...il verso secondo me pi? bello de "La canzone di Marinella" ? quando dice "e come tutte le pi? belle cose vivesti solo un giorno come le rose"...? un bellisimo paragone!!Per quanto riguarda "Il testamento" direi che ? molto attuale, sorattutto su questo sito...."Signo Becchino mi ascolti un poco, il suo lavoro a molti non piace, non lo considerano tanto un bel gioco coprir di terra chi riposa in pace"...:lol:"La ballata dell\'eroe" ? sublime cos? come pure, nella sua crudezza, "La ballata dell\'amore cieco"!!Nono ho capito una cosa..in che senso il "filo rosso" diventa "nero" dopo l\'amicizia con Brassens??

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