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Fisiologia
In che modo esattamente l'inspirazione aumenta il ritorno venoso?
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- coccinella
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Perchè si verifica lo sdoppiamento del secondo tono durante un'inspirazione?
Il 2°tono corrisponde alla chiusura delle valvole semilunari,aortica e polmonare.Lo sdoppiamento fisiologico si ausculta in area polmonare ed è accentuato da fattori che aumentano il ritorno venoso,appunto l'inspirazione.
In che modo esattamente l'inspirazione aumenta il ritorno venoso?
xkè durante l'inspirazione aumenta la negatività della pressione intratoracica .
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- daisy puce
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- daisy puce
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- bluefender
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ho un dubbio sulla filtrazione e sul riassorbimento a livello capillare: allora so che le variazioni pressorie sono dovute alla posizione ed alle resistenze. !
In un capillare sistemico la filtrazione e il riassorbimento sono fenomeni passivi. Se consideriamo il fenomeno a livello del microcircolo, la sede (testa, arti, visceri, ecc.) in cui questo avviene non è importante.
Consideriamo ora UN capillare sistemico. La Legge di Starling descrive il fenomeno:
Q = Kf[ (Pc-Pi)- s(pc - pi)] , dove:
Q = flusso (volume/tempo) filtrato o riassorbito
Kf = coefficiente di permeabilità
s = coefficiente di riflessione
Pc = pressione idrostatica capillare
Pi = pressione idrostatica interstiziale
pc = pressione oncotica capillare
pi = pressione oncotica interstiziale
queste ultime sono 4 forze che agiscono contemporaneamente
In condizioni fisiologiche:
Kf e s dipendono dalle caratteristiche della membrana e sono costanti (la permeabilità aumenta quando sono presenti mediatori dell'infiammazione, c'è danno endoteliale, ecc.)
Pi e pi sono anch'esse costanti (il sistema linfatico rimuove il filtrato in eccesso e le proteine)
pc é costante (può diminuire in: epatopatie, ustioni estese, sindrome nefrosica, ecc.)
quindi l'unica forza che varia è Pc (pressione idrostatica capillare). In particolare, essa decresce spostandosi dall'estremo arteriolare del capillare all'estremo venulare. Da cosa dipende?
Qs = P/R --> P = Qs*R
quindi Pc dipende dal flusso ematico locale (Qs), che a sua volta dipende dalle resistenze a monte del letto capillare.
Se aumenta R (vasocostrizione)--> diminuisce Qs --> diminuisce la Pc media--> diminuisce la filtrazione.
se fosse così significa che quando il flusso ad un un distretto viene diminuito, esce più liquido dai vasi e si accumula nell'interstizio, invece è il contrario (se la P venosa è normale)R aumentate comportano un'aumento della pressione capillare Pc ed il capillare filtra maggiormente
La Pc diminuisce lungo il capillare per l'effetto delle resistenze.
A livello sistemico la pressione oncotica capillare è costante perché la concentrazione proteica (circa 7g/100ml) non varia significativamente lungo il capillare (mentre a livello del glomerulo renale è diverso).R diminuite ---> vasodilatazione aumenta la p oncotica
Quindi, riassumento:
1) il determinante fisico degli scambi capillari è il bilancio tra le pressioni che "spingono in fuori", favorendo la filtrazione, cioé Pc e pi, e quella che "tirano dentro", favorendo il riassorbimento, cioé Pi e pc. A livello dell'estremo arteriolare del capillare la somma netta favorisce la filtrazione, ma a Pc diminuisce spostandosi a valle finché la somma delle forze si inverte e viene favorito il riassorbimento (estremo venulare). Inoltre bisogna considerare l'effetto dei coefficienti di permeabilità e filtrazione.
2) il determinante fisiologico del processo è il flusso locale, che va a modificare direttamente la Pc, ed è a sua volta determinato dalla R arteriolare.
Infine, tieni presente due cose:
_ a livello del microcircolo sistemico i soluti si muovono prevalentemente per diffusione (legge di Fick)
_ quanto descritto sopra vale per UN capillare; l'entità del processo globale dipende dal altri fattori tra cui l'area complessiva di scambio (sempre dalla legge di Fick)
altra domandina questa volta di polmonare...la ventilazione alveolare è un flusso, il volume corrente e il volume residuo ed sono volumi giusto? ma anche il volume alveolare?
Sono tutti volumi:
V[alveolare]= V[corrente] - V[spaziomorto]
Moltilpicando un volume per la frequenza respiratoria (atti/min) ottieni i volumi-minuto, un flusso invece è volume/tempo.
Spero di non essere stato troppo prolisso MA SOPRATUTTO di non aver scritto boiate. In quest'ultimo caso darò la colpa al sonno residuo di stamattina. :blush:
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