Beh, cosa dire che non sia stato già detto o che non sia intuibile? Esperienza unica e irripetibile da ogni punto di vista, accademico e umano. Se non fosse stato per la questione \"economica\" mi sarei trasferito lì senza alcuna esitazione (mi ero già informato sulle procedure...un po\' macchinose a dire il vero). Gli studenti sono rispettati e non sono considerati dei semplici numeri di matricola paganti tasse. Organizzazione di livello superiore (a onor del vero devo ammettere che la mia non era una facoltà da 300 studenti l\'anno come le nostre, pertanto l\'organizzazione era più semplice). Ho fatto un bel po\' di pratica in pronto soccorso, reparti vari e ovviamente sala operatoria (anche se non siamo ai livelli francesi di \"manualità\", qualche bel punto di sutura lo sono riuscito a mettere...!), e fatto quasi tutti gli esami che mi proponevo (e non certo la ventina di esami e le centinaia di crediti come vogliono le leggende...anche se non mi sento di negarle perchè io parlo solo di quello che sperimento personalmente). Confermo quanto scritto in altri post: difficoltà inferiore a quella degli esami nostrani e questo, come ha scritto qualcuno, non perche siamo erasmus e ci regalano esami, ma per la diversa impostazione della formazione: clinico-pratica, molto meno nozionistica ed enciclopedica, più indirizzata alla effettiva utilità pratica con obbligatorietà dei tirocini per ogni esame. Lì danno quello che serve ad un neo-laureato in medicina, senza troppi fronzoli ultra-specialistici (parere personale ovviamente). In alcuni esami la facoltà pagava (!!!) pazienti per farceli \"esaminare\" in sede d\'esame con il prof. che valutava come facevi anamnesi, esame obiettivo...e poi ovviamente dovevi fare diagnosi, terapia ecc...cose a cui non siamo per niente abituati qui. Gli esami (test o risposta aperta + pratica) sono stati obiettivi, e siamo stati valutati esattamente alla pari con gli studenti madrelingua, senza \"sconti linguistici\". Un\'altra cosa da sottolineare: lì tengono molto a degli elaborati, i cosiddetti \"trabajos\", tesine da sviluppare singolarmente o in gruppo su determinati argomenti. Alcuni li facevano addirittura esporre in aula o davanti ai colleghi dei gruppi di pratica (io lo vedevo come un modo per abituarci a capire/realizzare articoli scientifici e a lavorare in gruppo, cosa che mi sembra manchi del tutto nella nostra formazione che ci insegna invece a tagliare le gambe ai colleghi per scavalcarli...). Ci sono anche note critiche ovviamente, alcuni corsi non mi sono piaciuti (come non mi piacciono molti corsi italiani), alcuni professori erano intrattabili, altri non vedevano di buon occhio gli erasmus ma la perfezione, si sa, non è di questo mondo...Per chiudere: la sensazione che provavo li quando mi svegliavo la mattina e sapevo di dover andare in pronto soccorso o in sala operatoria non l\'ho mai provata un solo giorno dei 5 anni trascorsi in italia. Qui tutto è permeato da un senso di ansia e frenesia che quasi ti fa pentire di aver scelto medicina.....infatti spero che gli eventi non mi impediscano di chiudere al piu presto qui, per tornare in spagna a specializzarmi...Spero di aver risposto alla tua curiosità!
