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Omosessuale non può donare il sangue
Ne e' il classico esempio le varie epatiti _itsok_Esattamente come è stato per l'HIV e l'HCV, il sangue ipercontrollato può contenere patogeni al momento non noti, e che tra vent'anni lo saranno.
Bho' io non ne sarei cosi sicuro, io sapevo che invece gli omosessuali da quando l'HIV nel passato vicino dilagava fra loro, le loro abitudini in fatto di sicurezza superano parecchio quelle degl'etero.E da un punto di vista puramente epidemiologico questo è vero; ovvero che i maschi omosessuali presentano comportamenti sessuali molto più promiscui rispetto agli eterosessuali. Se l'andare a puttane deve essere considerato motivo di esclusione perchè da un punto di vista epidemiologico c'è una maggiore probabilità di STD allora per lo stesso principio l'essere omosessuale, poichè espone ad un maggiore rischio di STD, deve essere motivo di esclusione.
Penso che chiunque faccia sesso dovrebbe essere escluso...Se si volesse seriamente prendere in considerazione i rischi associati alle consuetudini personali, lavoro, vita ecc.. sarebbero pochi i donatori accettabili
Rimango in attesa di documentazione a riguardo e ti chiederei per cortesia di argomentarmi l'affermazione in grassetto
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Ma non è un fatto di abitudini sane o meno, la cosa è motivata dal TIPO di rapporto praticato, che a parità di abitudini è più rischioso, almeno così ho capito io, visto anche quanto letto in questo topic:Bho' io non ne sarei cosi sicuro, io sapevo che invece gli omosessuali da quando l'HIV nel passato vicino dilagava fra loro, le loro abitudini in fatto di sicurezza superano parecchio quelle degl'etero.
(Utente DrHP)Cambia le tipologia del rapporto sessuale, che espone a rischio di contagio quasi nullo.
Per come l'ho studiato io, un rapporto anale è 10-20 volte più rischioso di un rapporto vaginale, e un rapporto tra donne spesso non comprende nemmeno penetrazione, risultando quasi del tutto sicuro.
(Utente Cyanide)i rapporti anali sono rapporti sessuali traumatici, possono portare piu' facilmente a contatto liquidi seminali e sangue, o sangue e sangue, e dunque a maggiori probabilita' di contrarre l'infezione. Infatti, l'epitelio del retto e' molto piu' sottile e meno resistente di quello della vagina. Il rapporto anale non protetto, dunque, rappresenta - sia per gli eterosessuali che gli omosessuali - la pratica sessuale a piu' elevato rischio.
Tutte le scoperte della medicina si possono ricondurre alla breve formula: l'acqua, bevuta moderatamente, non è nociva. (Mark Twain)
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Semplicemente un qualsiasi rapporto sessuale e' potenzialmente fattore di rischio di trasmissione...documentazione?, un manuale di virologia o microbiologiaRimango in attesa di documentazione a riguardo e ti chiederei per cortesia di argomentarmi l'affermazione in grassetto
era un affermazione ironica comunque
Si si ma un profilattico e' un profilattico, non si puo' ipotizzare a parita' di abitudini...altrimenti non andrebbe considerata la prevalenza di rapporti anali negli omosessualiMa non è un fatto di abitudini sane o meno, la cosa è motivata dal TIPO di rapporto praticato, che a parità di abitudini è più rischioso, almeno così ho capito io, visto anche quanto letto in questo topic
"Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Fallisci ancora. Fallisci meglio."
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La medicina è la sola professione che lotta incessantemente per distruggere la ragione della propria esistenza
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Con una PCR dovrebbe essere identificabile nel giro di 24-36 ore, più le 12-24 ore dell'esame.Qualcuno mi sa dire quanto può rimanere l'HIV nel sangue senza essere identificato???
Di nuovo, il problema sono i costi. Se il servizio è di pubblica utilità non si può fare una PCR a tutti i donatori solo per salvaguardare l'autostima dell'omosessuale donatore. Magari si potrebbe fare - e probabilmente si fa - se il donatore ha un gruppo raro (0-, . Se è un A+ o uno 0+, non ne vale la pena economicamente parlando.
L'esatto periodo non lo so ma penso si parli di giorni.Gli anticorpi contro l'HIV compaiono nel siero del paziente in quantità rilevabili nelle 3-6 settimane dopo l'infezione ( chiamato periodo finestra), si utilizza il test ELIZA, mentre la ricerca di antigeni virali e' utile nel periodo finestra, con positivo fino a 16 giorni dall'infezione, e nell'infezione prenatale (meno nelle altre fasi)
E' corretto. Si tratta di un'infezione virale: 1 settimana perché compaiano le IgM, altre 2-3 perché si compia lo switch isotipico a IgG. Prima (anche durante e dopo) puoi rilevare virus e carica virale con la RT-PCR.
Questa è pura follia! Il giudice che ha emesso una sentenza del genere è un pazzo...adesso dobbiamo anche prevedere il futuro? :mago: sinceramente, fa paura... io dovrei essere condannato perché ho contagiato un paziente con una malattia di cui la scienza non conosceva l'esistenza?!
La scienza non ne conosceva l'esistenza ma tu come medico sai benissimo che alla scienza non tutto è noto e anche questo deve entrare nel novero del rapporto rischio-beneficio, questo è ciò che ha detto il giudice, in soldoni.
Sì, fa paura. Ma non troppa: ci sono cose molto più banali che fanno molta più paura, sotto il profilo medico-legale.
Bho' io non ne sarei cosi sicuro, io sapevo che invece gli omosessuali da quando l'HIV nel passato vicino dilagava fra loro, le loro abitudini in fatto di sicurezza superano parecchio quelle degl'etero.
Sì, guarda, ci sono pure quelli che cercano di prenderselo apposta per entrare nel circolo di quelli "estremi" o perché il loro partner ce l'ha.
Ti consiglio Levy et al, Patogenesi dell'AIDS, Piccin.Rimango in attesa di documentazione a riguardo e ti chiederei per cortesia di argomentarmi l'affermazione in grassetto
Per quanto attiene strettamente la domanda, ti dirò, anche l'informazione scientifica oggi deve essere politically correct, il che porta a delle discrepanze tra quello che leggi sui libri e sulle riviste e la realtà che osservi.
Ora chiunque si sia occupato di HIV, anche per poco tempo (io solo da studente) in tempi recenti (diciamo negli ultimi dieci anni) sa bene che dei nuovi casi, realtivamente al comportamento sessuale:
-gli uomini sono in larga maggioranza omosessuali o bisessuali; una minoranza è costituita da eterosessuali con partner fissa sieropositiva e da persone con vita sessuale estremamente promiscua. Un'altra minoranza (nemmeno troppo) è costituita dagli eterosessuali extracomunitari provenienti da aree ad alta prevalenza di infezione.
- le donne sono in buona parte eterosessuali contagiate dal partner fisso. Una discreta minoranza è costituita da persone con vita sessuale estremamente promiscua. Un'altra minoranza (nemmeno troppo) è costituita dalle eterosessuali extracomunitarie provenienti da aree ad alta prevalenza di infezione.
- I bambini sono praticamente tutti casi di trasmissione verticale, oggi di madri che hanno rifiutato la terapia antiretrovirale in gravidanza, il cesareo e l'allattamento artificiale.
Speciale attenzione, a questo riguardo, dovrebbero prestare gli adolescenti e i 20something attuali (cioè la maggior parte dei frequentatori del forum. La prima generazione di bambini HIV è fatta da persone che oggi hanno 15-25 anni e ovviamente si tratta di persone infettive. Se credete che abbiano comportamenti sessuali diversi dai coetanei, sbagliate. Se credete che utilizzino protezioni in misura maggiore dei coetanei, sbagliate.
Questo dovrebbe far alzare la guardia alle donne e NON dovrebbe farla abbassare ai maschi. Lo sfigato che si becca l'HIV con il rapporto occasionale con la sieropositiva ESISTE, io ne ho visti.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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