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Sperimentazione animale?
:dash:
Tutto quello che studiamo, leggiamo, sappiamo della fisiologia, della patogenesi delle malattie, delle varie cure farmacologiche e chirurgiche deriva da esperimenti prima eseguiti sugli animali.
Poco fa mi sono, per motivi di studio, imbattutto su questo articolo: www.ricercasma.it/index.php?option=com_c...d=1:ultime&Itemid=63 , dove dice che i ricercatori si stanno di anno in anno avvicinado a curare malattie adesso incurabili, in questo caso la SMA, attraverso esperimenti fatti sui topi e scimmie. Di questi esempi se vai su pubmed ce ne sono a migliaia, per non dire qualche milione.
Ma forse chi è contro la sperimentazione non sa nemmeno cos'è pubmed... :malig:
Abolire la sperimentazione sugli animali significherebbe bloccare il progresso scientifico e condannare milioni di persone che sono malate a una vita di mer** tutto questo per salvaguardare il benessere psicofisico dei topi.
Per carità una persona contraria alla sperimentazione animale è libera di credere ciò che vuole (poi se fosse coerente non dovrebe prendere nemmeno un farmaco ma va bè...), ma almeno fate un favore all'umanità:
NON iscrivetevi a medicina.
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Se fossero coerenti, si selezionerebbero negativamente (al primo malanno "serio" non curato adeguatamente perché le cure erano frutto di sperimentazione animale).Per carità una persona contraria alla sperimentazione animale è libera di credere ciò che vuole (poi se fosse coerente non dovrebe prendere nemmeno un farmaco ma va bè...), ma almeno fate un favore all'umanità:
NON iscrivetevi a medicina.
La verità è che dire di essere contrari "fa figo" (non mi riferisco ai non-autostoppisti galattici) e sappiamo tutti che molti, per essere "fighi" sono disposti a mettere da parte cervello e coerenza.
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vale la pena leggerlo!
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In Italia va di moda dar voce a persone completamente ignoranti sulla materia.
Io non mi permetterei mai di andare contro a quello che mi dice un ingegnere edile sulla costruzione dei ponti, perché sono ignorante di meccanica delle costruzioni; se mi trovo all’interno di una discussione sulla metrica dei sonetti del Petrarca sto zitto, ci faccio più bella figura è meglio se parla un laureato umanistico. Per quanto riguarda la medicina c’è invece una marea di pseudointellettuali che, non sapendo nemmeno cos'è un topo knock-out, pretendono di avere voce in capitolo.
Nature, la più prestigiosa e importante rivista scientifica del mondo, recentemente ha pubblicato un articolo www.nature.com/news/2011/110223/full/470452a/box/1.html dove dimostra che il 96% dei ricercatori (scienziati, non epistemologi) è favorevole alla sperimentazione animali perché purtroppo non ci sono ad oggi alternative altrettanto valide. Quindi smettete di citare quei 3-4 minchioni che dicono come la ricerca sugli animali non serva a niente.
Voglio dire all’autore di questo articolo: se rispondi a queste domande ti consiglio di andare a Stoccolma a ritirare il Nobel: come lo sperimento in vitro un pacemaker cardiaco? Come lo sperimento in vitro un impianto cocleare? Come lo sperimento in vitro se un farmaco X agisce sul filtrato glomerulare in modo negativo? Come lo sperimento in vitro se un farmaco Y dà una mielodepressione come eventuale effetto collaterale? Devo continuare? Aspetto risposte. Grazie.
Stando a cosa dice questo epistemologo dovremmo saltare la sperimentazione sugli animali e testare direttamente i farmaci alla cieca sugli esseri umani. Geniale.
Bene, che si offra volontario insieme agli altri animalisti.
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Adalo ha scritto: L’autore di questo articolo è un epistemologo. L’epistemiologia è una branca della filosofia. Già qui mi potrei fermare.
ohi non fare lo schifiltoso.
è semplicemente l'opinione di uno studioso di filosofia della scienza che va ad arricchire il dibattito.
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Questa frase lasciala dire ai medici, biologi molecolari, farmacologi, genetisti... I quali infatti nel 96% dicono di essere favorevoli alla sperimentazione animale.
Secondo me è proprio questo uno dei problemi più grossi dell’Italia, persone che aprono bocca per parlare di argomenti che non conoscono, che non sono inclusi nel loro ambito di studi. Un filosofo parli pure quanto vuole di filosofia, scriva libri sull’essere e sullo scopo della vita, sull' etica, sulla società moderna, ma non sulla utilità delle ricerche scientifiche fatte su animali.
Il dibattito su questo argomento dovrebbe essere ristretto all’interno del mondo scientifico e non alla società in toto, tipo la pensionata di 70 anni che ho vicino casa, che con la terza media, l’altro giorno parlava con altre sue amiche, che esistono dei "metodi alternativi" alla “vivisezione” perché l’aveva sentito sul Tg4 dalla Brambilla.
Basta vedere chi hanno fatto ministro della Sanità, invece di un medico, specializzato in Igiene e Medicina Preventiva (la specializzazione più idonea per quel ruolo), hanno messo lì una (cocca di Silvio), che ha SOLO un diploma di liceo classico. Probabilmente ai festini ad Arcore era quella che si vestiva da infermierina succinta, risolvendo così qualche disfunzione erettile di uomini ormai troppo in su con l'età...
:lol:
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