Medico si, medicina no

.. Che tu ti sia appassionato allo studio e alla professione medica e ora sia un buon medico, non significa che tutti quelli che fantasticano su bisturi e camici guardando "Grey's Anatomy" possono fare i medici.. Esattamente come non è giusto dire che tutti quelli che amano la filosofia non possano essere buoni medici e debbano lasciar perdere a prescindere.
Tutto qua.
Solo questo volevo dire, è un mio parere e ho usato solo il mio sacrosanto diritto di esprimerlo..
Per quanto riguarda il rispetto che esigi..beh, scusa tanto, ma di quello che esigi tu m'importa poco, dal momento che non ti conosco e per me sei solo l'utente di un forum come un altro.
E ti dirò di più, sempre continuando ad esprimere un mio parere, ho trovato il tuo voler essere sarcastico a priori stucchevole in più di un'occasione, in questa e in altre discussioni. Rimane sempre e solo un mio parere, ma dal momento che tu non ti risparmi mai dal dispensarne in giro, non vedo perchè dovrei farlo io..come vedi seguo pure il tuo esempio..fai pure scuola..

Io non sono una "prescelta", nel senso che non voglio fare medicina da quando avevo 5 anni ecc. E nemmeno mi piacevano determinate materie fino a qualche anno fa. Quello che voglio dire è che mi sembra un controsenso voler fare medicina e voler fare solo il medico. Il medico è anche scienziato, o mi sbaglio?
Potrà essere pesante e poco soddisfacente studiare dieci anni senza un minimo di passione (anche se ciò non toglie che potrebbe appassionarsi in futuro).

Anch'io appartengo alla categoria "sistema dinamico", ho sempre avuto molteplici interessi e mi sono innamorata sul serio della medicina strada facendo...però conosco molti appassionati "nati con il camice", assolutamente in gambissima e perfettamente realizzati. Ci sono vantaggi e svantaggi in entrambe le condizioni. Chi vuole fare il medico e nient'altro da sempre deve riuscirci, altrimenti sarà infelice. Se riesce, soprattutto se con solo i suoi mezzi, attraversando diverse difficoltà, si sentirà la persona più fiera del mondo. Naturalmente ci vuole un carattere granitico...vacillare non è permesso nell'ottica dell'unica carta vincente. Difficile poi che il "decisissimo" si domandi se ha o non ha sbagliato, se avrebbe fatto meglio a scegliere un'altra strada, una volta giunto al "traguardo" (o forse rarissimamente lo fa, ma solo nell'intimità, per poi mettere subito a tacere quella vocina dubbiosa che fa tanto male a chi è per natura più insicuro.) L'incerto, chi ha una personalità più riflessiva, chi ha tanti interessi (c'è gente cha ama e sa fare bene venticinque cose diverse, non c'è limite alla brillantezza come alla stupidità umana), soffrirà di più, finchè maturando e nutrendosi di esperienze non capirà se ha scelto davvero bene oppure no...ma gli resterà quel ventaglio di passioni e curiosità che arricchiranno sempre e comunque la sua vita.
E poi non si sa mai che ti capiti il paziente professore di latino che si ritiene superiore al medico -l'ho avuto a gastro!!- perchè mastica Cicerone e Orazio, mentre il buon dottore si occupa di sangue e cacca. Stupirlo riconoscendo le citazioni che andava ripetendo nel corso dell'anamnesi è stato per me un piacere tutto speciale...peccato che poi non mi mollasse più!  :rolleyes: Questo per rammentare che i pregiudizi non vengono solo dai medici, ma anche dai letterati!!  :rolleyes:

Scusate ma avevo il computer rotto...
Comunque è normale che uno abbia più interessi, cosa pretendete che uno debba vedere solo la medicina da quando è nato? (chi vuole fare il medico da quando è all'asilo è stato sicuramente condizionato da qualcuno e comunque sia non può avere la consapevolezza della scelta: a 6-7 anni pensi ai lego e ai pokemon, non a quanto sarà bella biochimica o fisiologia di 10 anni dopo, essi' già conosci cosa andrai a studiare, la vità in facoltà e sei sicuro che ti piacerà, ma fatemi il piacere, al massimo ti può affascinare la figura di "quel signore col camice bianco che ti guarda il cuore con quello strano aggieggio"..)
Secondo: non è detto che chi è diviso tra due o più scelte sarà a un medico scadente; porsi dei dubbi è umano, chi pensa di poter intraprendere SOLO una carriera probabilmente non sarebbe stato in grado di fare altro (come il calciatore che se non sfonda nel calcio si trova per strada, perchè sa solo tirare due calci al pallone)
Terzo: la letteratura e la filosofia non sono nemiche della medicina, solo perchè sono due facoltà umanistiche: i medici e la medicina non sono il centro del mondo, sono solo un marginalissimo aspetto della società, esiste un mare magnum oltre a quello, che va rispettato..

Terzo: la letteratura e la filosofia non sono nemiche della medicina, solo perchè sono due facoltà umanistiche: i medici e la medicina non sono il centro del mondo, sono solo un marginalissimo aspetto della società, esiste un mare magnum oltre a quello, che va rispettato..

beh non esageriamo, non definirei marginalissimo aspetto della società la medicina, la scienza che salva vite umane. con questo non dico che la letteratura, la storia e la filosofia non meritino rispetto, assolutamente no, ma attenzione alle cose che diciamo, xkè al di là della realtà "spirituale" c'è chi opera davvero per la vita (attenzione: non lo fanno solo i medici, non sto facendo un elogio incondizionato della medicina; operano in quel senso anche volontari vari, forze dell'ordine, militari ecc)

in ogni caso voglio farti una domanda provocatoria: come mai riesci a dire questo?

i medici e la medicina non sono il centro del mondo, sono solo un marginalissimo aspetto della società

io ti parlo dal mio piccolo di liceale che sogna di fare il medico, da 2-3 anni molto intensamente, e non da esaltato della medicina e ti dico che non mi è mai minimamente passato per la testa di pensare una cosa così. per me fare il medico è l'eccellenza, è la cosa più bella che possa esserci, la cosa che mi "accende" davvero e non vorrei mai fare altro. e attento, non sto dicendo che è in assoluto l'eccellenza, lo è per me e non per presunzione. molto probabilmente un futuro avvocato vede in quella professione il top, così per un calciatore, un artigiano o un notaio.

Forse non ho usato il termine giusto, anzi sicuramente ho sbagliato.
Volevo dire una piccola parte, non marginale: intendevo non come importanza ma che esistono varie cose oltre a quelle..
Mea culpa, ho usato un termine non appropriato..